Roma, passo indietro contro il Milan. Garcia: "Due punti persi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, passo indietro contro il Milan. Garcia: “Due punti persi”

– Alla vigilia aveva chiesto alla ‘suà Roma una vittoria da mettere sotto l’albero di Natale, per chiudere l’anno in bellezza e tornare a far sentire il fiato sul collo della Juventus, invece a rovinare le feste a Rudi Garcia ci ha pensato il Milan, strappando un prezioso pari all’Olimpico che ricaccia i giallorossi a tre lunghezze dai bianconeri. «Questi sono due punti persi, ovviamente è un passo indietro, ma il campionato è ancora lungo, nessun discorso è già chiuso – ammette l’allenatore francese -. Anche se abbiamo avuto le occasioni per segnare abbiamo inquadrato poco la porta, è mancata creatività a causa dell’assenza di Pjanic», per squalifica. Garcia non dimentica, però, di citare il rigore non concesso da Rizzoli, per un intervento di De Jong: «C’era un clamoroso fallo di mano in area del Milan, su un nostro calcio d’angolo. Sottolineo un fatto di gioco che può accadere, ma da tempo dico che i giudici di porta devono prendersi le proprie responsabilità, altrimenti non li mettiamo più». L’episodio, comunque, non cancella le difficoltà della Roma di tornare al successo in casa, dopo il pari con il Sassuolo e il ko contro il Manchester City, in Champions. «Abbiamo affrontato un Milan ultra-difensivo, ma anche così era possibile fare meglio. La sosta arriva al momento giusto – conclude -. Il 2015? Siamo ancora in corsa in tre competizioni, le giocheremo tutte per vincerle. Ho detto ai giocatori di risposare bene, ma di tornare con la mentalità di ferro che abbiamo avuto finora». Mentalità che anche il Milan di Filippo Inzaghi ha dimostrato di possedere. «Senza questo cuore, a Roma perdi: c’è la consapevolezza di essere arrivati quasi al livello di chi si gioca lo scudetto – spiega il tecnico dei rossoneri -. Siamo sulla strada giusta. Con questo spirito, questa voglia, possiamo arrivare al terzo posto, ma senza montarci la testa». Eppure, proprio Inzaghi è tra i più soddisfatti per la prestazione all’Olimpico: «Sono felicissimo, quando siamo rimasti in 10 ho visto il Milan che stava diventando padrone del campo e ho pensato di poterla vincere. Qualche mese fa non pensavo di potermela giocare così con chi punta allo scudetto. Questa squadra mi rende orgoglioso, felice, siamo stati fantastici contro la Roma. Il futuro? Sono ambizioso, voglio cercare di riportare il Milan ai fasti di un tempo, ma ci vuole pazienza. Stiamo bene, l’unica cosa negativa è proprio la sosta in questo momento». Garcia e i tifosi giallorossi si aspettavano un Natale diverso, ma l’ultima partita del 2014 contro il Milan all’Olimpico ha lasciato invece sotto l’albero regali inattesi, e non apprezzabili: un distacco tornato di tre punti dalla Juve, un rigore non concesso ma anche una prestazione scialba contro una squadra rossonera votata al contenimento. L’allenatore francese aveva spronato i suoi con una chiamata alle armi, ma dovrà d’ora in poi fare attenzione anche ai ‘nemicì interni, una certa rilassatezza unita alla scarsa forma di abituali fonti d’ispirazione quali Totti, De Rossi e Maicon, che hanno prodotto il secondo pareggio interno consecutivo dopo quello col Sassuolo. Farà molto discutere il fallo di mano di De Jong al 32’ del primo tempo, quando ha tolto la palla dalla testa di Gervinho a due passi dalla porta. L’episodio ha forse cambiato la partita, ma la Roma neanche quando si è trovata per mezz’ora in undici contro dieci per la espulsione di Armero per doppia ammonizione è riuscita a sfondare la munita difesa rossonera, rimasta quasi inoperosa fino al recupero. Il Milan ha portato a casa un punto su un campo difficile, ma le parole di ieri di Silvio Berlusconi non sembrano adattarsi ad una squadra che solo in Menez ha mostrato qualità e voglia pari alle aspettative del presidente rossonero. Recuperato Holebas grazie alla Corte Sportiva d’appello che ne ha annullato la squalifica, la Roma si è presentata in campo ben protetta dalle temute incursioni dei vari Honda, Bonaventura e Menez. Un rischio che però si è rivelato più che ipotetico, perchè nel primo tempo il Milan ha giocato con nove uomini dietro la linea della palla, lasciando il solo francese il compito di guastatore. Fiammata rossonera in avvio, con un tiro da lontano di Honda che ha impegnato De Sanctis, bravo subito dopo a reagire alla soluzione ravvicinata di Poli. Da lì è stato quasi un monologo giallorosso, che però ha fruttato poco, se non otto calci d’angolo. Spento Totti, ‘bloccatò Maicon, i più attivi, oltre al solito incursore Nainggolan sono stati Florenzi e Gervinho, trattenuti a volte a fatica da Bonera e Zapata. L’episodio-clou del primo tempo è stato il mani di De Jong in area al 32′, quando l’olandese ha tolto dalla testa di Gervinho una facile deviazione di testa da due passi. Rizzoli non ha visto, l’arbitro di area nemmeno e tra i fischi del pubblico si è proseguito. La Roma però ha perso da lì il suo mordente e, complice qualche uscita avventata di De Sanctis, il Milan ha messo fuori la testa, anche se l’unico brivido è stato un tiro da lontano di Mexes tolto dal sette dal n. 1 giallorosso. Nella ripresa la Roma non ha ripreso con la stessa verve, il Milan ha alzato un pò il suo basso baricentro e facendo perno su Menez ha liberato al tiro Poli, Montolivo e Bonaventura, ma senza far male a De Sanctis. Poche idee e tanti errori da parte giallorossa, fino al 28’ quando Armero ha commesso fallo di mano ed è stato espulso per doppia ammonizione. Il Milan in dieci ha richiuso le porte, è entrato Alex per Honda, mentre Garcia ha tolto Florenzi e De Rossi inserendo Ljiajic e Destro, ma tanto sfoggio di punte non ha cambiato il risultato. I fischi del pubblico, alla fine, non erano solo per Rizzoli.

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