Bilancio, la promessa del Pisana: dal 2015 esenzione Irpef e stop alle opere incompiute | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Bilancio, la promessa del Pisana: dal 2015 esenzione Irpef e stop alle opere incompiute

Il bilancio annuale della Regione Lazio, al netto delle partite finanziarie e di giro, si attesta a 16 miliardi. Di questi la parte libera, escludendo sanità (11 miliardi), quota nazionale trasporti (575 mln) e altre risorse vincolate, ammonta a 3,69 miliardi, di cui 1,25 miliardi per pagare gli oneri finanziari sul debito, 949 milioni per le spese fisse e obbligatorie (TPL, spese per il personale, per gli organi costituzionali, per gli enti e per le società controllate), oltre a 1,23 miliardi per le altre politiche correnti e di investimento e circa 200 milioni per il fondo per la riduzione della pressione fiscale. Sono i ‘numerì della manovra di Bilancio in queste ore in discussione al Consiglio regionale. A livello fiscale, è prevista meno Irpef tra i 28 mila e i 35 mila euro di reddito. In particolare è prevista una proroga dell’esenzione dell’1,6% per i contribuenti con reddito fino a 28 mila euro (circa 2 milioni di persone), l’estensione dell’esenzione anche fino a 35 mila euro (circa 350mila contribuenti) e la conferma dell’addizionale Irpef piena solo per la restante quota di contribuenti (circa 500 mila contribuenti con reddito oltre i 35 mila euro). In questo modo oltre l’80% dei contribuenti della Regione (2.350.000 su 2.850.000) si troverà, a partire dal 2015, a versare una quota di addizionale Irpef regionale uguale o inferiore rispetto all’anno precedente. Per i contribuenti con reddito imponibile compreso tra 28 mila e 35 mila euro, in particolare, è prevista una riduzione del prelievo fiscale, rispetto a quanto dovuto per l’anno di imposta 2014, quantificabile in valori pro capite in 97 euro su base annuale. È inoltre confermata l’esenzione dell’1,6% per i nuclei familiari con reddito fino a 50 mila euro e con almeno tre figli a carico. La Legge di Stabilità 2015 inoltre introduce una norma che consente di definanziare quelle opere pubbliche interamente coperte da finanziamenti regionali mai avviate a distanza di tre anni dalla concessione del finanziamento. La strategia che guida gli investimenti inclusi nel nuovo Bilancio, 779 milioni di euro, intende privilegiare il completamento o l’avanzamento delle principali opere infrastrutturali e ambientali previste, e in molti casi già avviate, sui territori. Tra le altre: la Orte?Civitavecchia (30 mln), la Metro C di Roma (170,4 mln), il raddoppio della Ferrovia Roma?Viterbo e la Campoleone?Aprilia (68,5 mln), il completamento della Tangenziale dei Castelli (13,3 mln), gli impianti di risalita Terminillo (13,3 mln). Inoltre 96 milioni di euro verranno destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, 55 milioni nel triennio 2015-2017 per investimenti nel campo della ricerca. vIl quadro delle esenzioni dalla maggiorazione Irpef in base al reddito dei contribuenti sarà disposto con una successiva legge regionale che arriverà entro aprile 2015: questo per dare il tempo al governo di preparare le norme sulla riduzione di spesa a carico degli enti locali. In ogni caso nella legge di Bilancio è garantita la copertura di 200 milioni del ‘fondo taglia-tassè. È quanto si legge nella manovra 2015, all’articolo 2 comma 3 della Legge di Stabilità: «Entro il termine del 30 aprile 2015 – si legge nella norma – la Giunta regionale è autorizzata a presentare una proposta di legge regionale che preveda, per l’anno d’imposta 2015, la mancata applicazione della maggiorazione dell’aliquota dell’addizionale regionale all’Irpef di cui al comma 1 (la tabella delle esenzioni, ndr) nei confronti dei soggetti: a) con un reddito imponibile ai fini dell’addizionale regionale all’Irpef non superiore a 35.000,00 euro; b) con un reddito imponibile ai fini dell’addizionale regionale all’Irpef non superiore a 50.000 euro aventi fiscalmente a carico (…) tre figli». Si tratta, a quanto si apprende, di una misura definita «cautelativa», che potrebbe però avere anche risvolti più favorevoli per il contribuente: non viene infatti esclusa la possibilità di aumentare la fascia di esenzione dalle superaliquote Irpef se i tagli del governo saranno meno severi di quanto paventato. I redditi inferiori a 15 mila euro sono già, ex comma 1, esenti da maggiorazioni. Tutte le misure sono in ogni caso a valere per l’anno fiscale 2015, e avranno dunque effetto nel 2016.

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