Mafia capitale, Orlando dispone il 41 bis per Carminati. Sabella: "Ci sono i presupposti. Per gli appalti serve un decalogo" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Orlando: “41 bis per Carminati”. Sabella: “Ci sono i presupposti. Per gli appalti serve un decalogo”

Il primo provvedimento per il neo assessore alla Legalità è un codice sui contratti "per lanciare un segnale di trasparenza"

– Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a quanto apprende, ha disposto il regime di 41 bis per Massimo Carminati, personaggio considerato al vertice di «Mafia Capitale». – A chiedere al ministero della Giustizia l’applicazione del carcere duro per l’ex esponente dei Nar considerato ora soggetto chiave dell’inchiesta su Mafia Capitale, era stata la Procura di Roma che sta coordinando le indagini. Carminati è detenuto nel carcere di Tolmezzo in provincia di Udine dove è stato trasferito nei giorni scorsi per motivi di sicurezza. «Il 41 bis, il carcere duro per i mafiosi, ha dato grandi frutti e grandi risultati. Ci sono i presupposti perchè venga applicato a Massimo Carminati». Così a ‘Restate scomodì su Radio 1 Rai il neo assessore alla Legalità del Comune di Roma, il magistrato Alfonso Sabella, sulla richiesta della procura della capitale di applicare il 41 bis al presunto capo di Mafia Capitale, detenuto in provincia di Udine. «È una mafia diversa da quella conosciuta a Palermo – dice Sabella -, ma altrettanto pericolosa. Non tanto per l’allarme che crea per l’ordine pubblico, almeno per il momento, ma per il livello di infiltrazione nella pubblica amministrazione. Una mafia che avvolgeva l’attività amministrativa a Roma». Come primo provvedimento da neo assessore alla Legalità del Comune di Roma Alfonso Sabella sta «pensando a un decalogo su appalti e contratti, al di là delle regole scritte, per lanciare un segnale di trasparenza». Il magistrato lo ha detto alla trasmissione ‘Restate scomodì su Radio 1 Rai, aggiungendo di aver avuto un contatto informale con il capo dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. «Sono d’accordo anche con chi ha criticato la scelta del sindaco Marino – ha detto il magistrato antimafia Sabella -: il mio ingresso in Giunta a Roma è un’anomalia del sistema, non dovrebbe accadere».

 

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