Vigili, pugno duro di Marino: "Non si escludono licenziamenti". Ma è guerra sui numeri, caschi bianchi all'attacco | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Vigili, pugno duro di Marino: “Non si escludono licenziamenti”. Guerra sui numeri: “44 lavativi”

Prima la minaccia dello sciopero generale, poi l'intenzione di portare «chi ha infangato» la Municipale nelle aule del Tribunale, per calunnia e danno d'immagine

– Linea dura del sindaco Ignazio Marino sul caso dei vigili assenti, ben 835, a San Silvestro: «O c’è un’epidemia, e mi sembra assai improbabile, oppure è stata un protesta organizzata». Il primo cittadino parla di un «tradimento» della città e non esclude nemmeno possibili licenziamenti tra gli agenti. Ma i sindacati danno battaglia. «Siamo pronti a portare nelle aule di Tribunale chi ha infangato il Corpo», dice Francesco Croce della Uil di Roma. Il comandante dei vigili, Raffaele Clemente, da tempo nel mirino dei sindacati per la gestione del corpo spiega che sulle assenze è stato avviato «un accertamento a tappeto. In queste ore c’è una task force deputata ad accertare quello che è successo. Abbiamo preso molto sul serio questo episodio, andremo a fondo in maniera ostinata e precisa». E comando ha già preso contatti con i vertici amministrativi del ministero di Marianna Madia e gli ispettori della Funzione Pubblica sono attesi nei prossimi giorni, a partire da lunedì. Sotto i riflettori c’è l’83,5% di «assenze dell’ultima ora», di cui il 75% circa per malattia, l’8% per donazione del sangue, e il resto tra permessi, congedi parentali e assistenza a portatori di handicap. Finora i ‘casi sospettì rilevati dall’indagine interna sono 44: mancanza di certificati e uso improprio dei permessi. Per coloro che si fossero assentati in modo ingiustificato «mi auguro la sanzione più severa possibile che la legge consente», tuona Marino che interpellato su possibili licenziamenti non esita a rispondere: «Non lo escludo. Certamente in questo momento non posso fare un’affermazione di questo tipo perchè bisogna controllare quello che è accaduto con severità, ma non con astio e risentimento». Non si fa attendere la replica sindacale. «A distanza di 24 ore dal polverone mediatico – fa notare Croce della Uil – la stessa amministrazione diffonde dati che corrispondono al 5% dei numeri messi in circolo nella giornata di ieri. Passare da più di 800 vigili a 44 ‘ipotetici lavativì è un capitombolo». Ma il sindaco è determinato a tirare dritto anche sulla contestata riforma del contratto decentrato e del salario accessorio: «Fin all’inizio abbiamo voluto rivedere i contratti dei dipendenti con questa parola d’ordine: ‘Chi lavora di più, chi innalza la qualità dei servizi ai cittadini deve guadagnare di più, chi lavora di meno deve guadagnare di menò. Questo ragionamento, evidentemente, non è stato gradito ad alcuni e il risultato è stato questo tradimento nei confronti della città». Ma le critiche dell’opposizione, per Marino e per il centrosinistra, sono dietro l’angolo: «Roma è nel caos e su tutti i giornali e il sindaco Marino dov’è? A Boston in vacanza da alcuni amici – attacca il capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio Alessandro Onorato – Quando serve non c’è mai: è come Schettino che abbandona la nave…». «La vita sindacale esiste solo quando la sinistra è all’opposizione – punta il dito il segretario nazionale de La Destra Francesco Storace -: se governa, è vietato protestare, scioperare e dir di no». Per il capogruppo capitolino di Sel Gianluca Peciola, invece, «chi ha sbagliato deve pagare perchè non ci possono essere ammutinamenti in un momento delicato per la città. Riteniamo, tuttavia, che è necessario recuperare il rapporto con il corpo dei vigili urbani».

Ieri hanno minacciato lo spettro di uno sciopero generale. Oggi si dicono pronti a portare «chi ha infangato» la Municipale nelle aule del Tribunale. Con l’accusa di calunnia e danno d’immagine. I sindacati sono sul piede di guerra dopo il caso delle assenze dei vigili urbani nella notte di Capodanno. E si preparano a giorni di mobilitazione, con proteste e assemblee generali. E qualcuno parla del derby Roma-Lazio, previsto l’11 gennaio, a rischio. «Allerteremo i nostri studi legali perchè il danno d’immagine è gravissimo e non può rimanere senza conseguenze – annuncia il segretario della Uil Fpl Francesco Croce -.Daremo loro i dati diffusi e tutto il materiale a nostra disposizione. È stata data una visione del Corpo irreale e lesiva della sua dignità. Siamo pronti a portare nelle aule di Tribunale chi ha infangato il Corpo». La Cgil invece chiede immediata chiarezza su quanto accaduto la notte di San Silvestro e provvedimenti su «eventuali abusi». Ma si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: «È troppo pretenzioso chiedere che non venga alimentato questo clima da caccia alle streghe? Serve davvero alla città, al suo buon funzionamento? – dice il segretario Natale Di Cola -. Non vorremmo che tanto clamore servisse a tenere in secondo piano, ancora una volta, i veri problemi che vive il corpo della polizia municipale e la macchina capitolina nel suo complesso». Per alcuni sindacati i numeri non tornano sul caso dell«epidemia di Capodannò dei caschi bianchi. La Uil, in particolare, contesta le dichiarazioni del comandante Raffaele Clemente che ha parlato di 44 »anomalie« riscontrate finora nelle assenze, tra mancanza di certificati e permessi. »A distanza di 24 ore dal polverone mediatico – spiega Croce – la stessa amministrazione diffonde dati che corrispondono al 5% dei numeri messi in circolo nella giornata di ieri. Passare da più di 800 vigili a 44 ‘ipotetici lavativì è un capitombolo. Chiaramente dal sospetto alla verifica del comportamento anticontrattuale ce ne passa moltissimo. Ma questo sfasamento di dati dimostra l’improvvisazione procedurale della nostra amministrazione«. E secondo i dati elaborati dal sindacato il 50% dei vigili assenti era in ferie obbligatorie, da smaltire quindi entro la fine dell’anno 2014. Oggi il capogruppo di Fdi-An in Campidoglio Fabrizio Ghera ha chiesto la convocazione di un’assemblea capitolina straordinaria per far luce su quanto accaduto a Capodanno. Intanto l’Usb ha convocato per il 7 gennaio un’assemblea generale di tutto il personale in Campidoglio. »Il governo Renzi strumentalizza i vigili per colpire tutto il pubblico impiego – dicono dal sindacato di base – ed applicare il Jobs Act. Lo sfascio messo in atto la notte di Capodanno deriva da una grande disorganizzazione«. Scettici all’Aduc, secondo cui per l’affaire ‘Epidemia di Capodannò non si vedranno nè licenziamenti nè sanzioni: »Macchè, non succederà nulla« chiosa il segretario dell’associazione dei consumatori Primo Mastrantoni che poi spiega: »Parte dei vigili ha donato il sangue e, per legge, ha diritto ad un giorno di riposo; altra parte ha addotto motivi di salute sui quali è difficile intervenire perchè nessun medico potrà negare una prescrizione di fronte alla dichiarazione di malattia (mal di testa, crampi allo stomaco, ecc.). Dunque cosa rimane da valutare? Pochi casi, si parla di una quarantina di assenze ‘sospettè sugli 835 vigili ‘assentì. Che fare allora?«.

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