Asili nido: 650 posti in più, 10mila entro il 2020. Zingaretti: "Con pacchetto famiglie 64 milioni per i più deboli" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Asili nido: 650 posti in più, 10mila entro il 2020. Zingaretti: “Con pacchetto famiglie 64 milioni per i più deboli”

Dal prossimo anno scolastico arriveranno per i bambini del Lazio 650 posti di asilo nido in più, che diventeranno diecimila in più nei prossimi cinque anni grazie a un uso massiccio dei fondi europei. È l’intervento più rilevante contenuto nel ‘Pacchetto famiglià della Regione presentato questa mattina dal governatore Nicola Zingaretti con l’assessore alle Politiche sociali Rita Visini. Il Piano vale 54,5 milioni di euro (4,5 subito e 50 attraverso i fondi strutturali di Bruxelles). «Un investimento »senza precedenti«, è stato definito, che prevede appunto la creazione immediata di 650 nuovi posti tramite un bando rivolto ai Comuni, e di quasi 10 mila attraverso l’impiego dei fondi europei. Parlando di percentuali, se nel 2013 i posti nei nidi coprivano il 17,8% del numero dei bambini tra i 3 mesi e i 3 anni residenti nel Lazio, alla fine dell’intervento la ‘fettà sarà del 24,7%: un bambino su quattroIn particolare il piano regionale prevede 1 milione per lo start up dei nuovi nidi comunali, così come già fatto nel 2013. In questa occasione saranno realizzati oltre 650 nuovi posti, finanziando l’avviamento di asili nido pubblici appena inaugurati o prossimi all’apertura. C’è poi 1 milione a bando per progetti di welfare aziendale: il bando si rivolgerà alle aziende per l’avvio di nidi aziendali e di servizi di conciliazione lavoro-famiglia. Verrà dato un incentivo alle forme di rete (nidi interaziendali) e sarà previsto l’obbligo di messa a disposizione dei Comuni di una percentuale minima di posti in regime di convenzione per ampliare anche l’offerta pubblica. Il bando finanzierà 10 progetti da 100 mila euro, destinati all’abbattimento delle rette e dei costi di avviamento (gli investimenti restano in carico all’azienda). Inoltre sono previsti 2,5 milioni per i progetti di miglioria dei nidi comunali esistenti: un bando rivolto ai Comuni assegnerà 30mila euro a oltre 80 progetti per l’acquisto di attrezzature per i bambini, l’ammodernamento degli spazi gioco, le ristrutturazioni per la tenuta termica e il risparmio energetico, il potenziamento dell’offerta formativa (per esempio con la didattica sportiva e musicale) e la formazione degli educatori. La parte più importante sono però i 50 milioni da impiegare entro il 2020 attraverso un’azione specifica del Programma operativo regionale dei Fondi strutturali europei per l’ampliamento e la riqualificazione dell’offerta di servizi per l’infanzia in tutta la regione, e in particolare nelle zone attualmente meno coperte dalla rete. L’obiettivo è quello di aumentare l’offerta di 9.543 unità: verranno creati 5.600 nuovi posti in nido (pubblici, privati convenzionati, aziendali), 1.500 posti in servizi innovativi ed integrativi (come i nidi familiari), mentre 2.443 arriveranno indirettamente tramite l’emersione di servizi oggi non contemplati dalla normativa. L’intervento si strutturerà in più forme: da un lato attraverso il finanziamento per la realizzazione e l’avvio di nuovi asili comunali e l’aumento dei posti in quelli già funzionanti, dall’altro attraverso la stipula di nuove convenzioni con nidi privati e l’ampliamento di quelle esistenti. In attesa di raggiungere in pieno gli obiettivi di ampliamento dei posti, il piano regionale sosterrà anche le famiglie che finiscono in lista d’attesa nelle graduatorie comunali: verrà loro riconosciuto un voucher di importo medio di 250 euro al mese a bambino, spendibile nei nidi privati accreditati dai Comuni.

– «Abbiamo voluto iniziare questo anno dando un segnale di ciò che vogliamo fare: pensare di più a chi ha più bisogno, e non c’è dubbio che tanti nuclei familiari in questo momento soffrono più di altri la morsa della crisi». Così il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha presentato stamattina il ‘pacchetto famiglià della Regione, che vale oltre 64 milioni di euro su cinque linee di intervento, di cui 50 da Bruxelles e 14 di fondi propri. Il pacchetto comprende misure, ha aggiunto il presidente, «figlie della recente manovra di Bilancio». «Sono interventi a largo raggio – ha spiegato Zingaretti – 50 milioni di nuovi fondi europei per gli asili nido, la costituzione di Centri per la Famiglia, luoghi delle province ai quali ci si può rivolgere per ricevere assistenza psicologica o per un bisogno. Ci sono poi i voucher per permettere a famiglie disagiate di garantire ai propri figli di andare in palestra o fare un corso di chitarra e non perdere l’opportunità di seguire una lezione culturale pomeridiana e quindi evitare che alla crisi sociale corrisponda anche un degrado civile di chi ha più bisogno. È uno sforzo – ha proseguito – figlio di un confronto in Consiglio regionale, anche con il contributo dell’opposizione, e ci sembrava giusto aprire questo anno politico sottolineando che ci occupiamo di chi ha più bisogno. Stiamo costruendo – ha concluso Zingaretti – una strategia che prima non c’era: basta con gli interventi spot».

«Vogliamo fare politiche concrete e non retoriche, in un momento in cui il tema della famiglia viene spesso giocato più per ideologia che per altro». Così l’assessore alle Politiche Sociali del Lazio Rita Visini ha presentato il ‘pacchetto famiglià della Regione da 64 milioni di euro. «Noi abbiamo proposto cinque azioni che vanno nell’ottica della nostra riforma del welfare in senso comunitario – ha spiegato – dove la famiglia e la persona sono al centro. La riforma che sto per portare in Aula mette al centro la persona in quanto tale, inserita nel nucleo familiare, e la famiglia a sua volta inserita nella comunità sociale e civile. Vogliamo essere vicini a tutti, soprattutto a chi soffre maggiormente questo periodo di grandi difficoltà». Visini ha spiegato, ad esempio, che i centri famiglia «sono dei centri socioterritoriali che andranno a sostegno e accompagnamento delle famiglie in tutte le sue sfaccettature, dove più c’è bisogno, per qualsiasi tipo di problema. Altro grande intervento – ha proseguito – quello sui centri diurni residenziali e semiresidenziali per la disabilità. Anche qui abbiamo ragionato sul fatto che quando una famiglia ha al proprio interno un disabile molto spesso si trova a portare questo peso da sola. Anche in questo caso la Regione vuole accompagnare chi si trova in difficoltà – ha concluso – raddoppiando i posti da 100 a 200 tra un anno».

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