Charlie Hebdo, minacce in Vaticano senza riscontri ma Roma si blinda: sorvegliata una scuola ebraica | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Charlie Hebdo, minacce in Vaticano senza riscontri ma Roma si blinda: sorvegliata una scuola ebraica

San Pietro è stato nominato più volte nelle intercettazioni dei terroristi dell'Is e sul web sono apparse immagini con una bandiera nera sul Cupolone. Al ghetto controlli all'ingresso

– Non ci sono riscontri di un imminente attacco contro il Vaticano. Lo dicono sia il titolare del Viminale, Angelino Alfano, che la Santa Sede, invitando a non fare allarmismi. L’Italia tuttavia si blinda dopo gli atti terroristici di Parigi. I prefetti stanno rimodulando le misure di sicurezza sul territorio – dagli edifici di culto alle sedi di organi di informazione – accrescendo il monitoraggio sugli ambienti a rischio estremismo islamico. I media hanno riferito ieri di informazioni arrivate da servizi americani e israeliani su minacce per il Vaticano. «Abbiamo fatto ulteriori verifiche – ha commentato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano – e a noi non risulta», anche se «il Vaticano è stato più volte citato dall’autoproclamato Califfo dell’Isis e sono apparse immagini con la bandiera nera sul Cupolone. Ecco perchè non sottovalutiamo nessuna ipotesi, neanche quella più tenue. Non dobbiamo creare un eccesso di allarme, ma bisogna dire con chiarezza che non esiste oggi un Paese a rischio zero». Sulla stessa posizione i ‘diretti interessatì. «Attenzione e ragionevole prudenza – ha assicurato il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi – ma non risultano segnalazioni di motivi concreti e specifici di rischio». Padre Lombardi ha anche smentito che il Vaticano abbia ricevuto «segnalazioni di rischi specifici da servizi di sicurezza di altri Paesi. Non è quindi il caso di alimentare preoccupazioni non motivate». E pure il capo della Digos di Roma, Diego Parente, ha fatto sapere che «non c’è al momento nessun riscontro sulle minacce, ma l’allerta è massima». In tutta Italia c’è stato un rafforzamento delle misure di vigilanza dopo l’ultima circolare inviata dal capo della polizia ai prefetti. Oltre ad ambasciate, consolati, palazzi istituzionali, monumenti, nel novero dei possibili bersagli da proteggere ci sono anche gli interessi ebraici, redazioni di giornali e tv. «I servizi a Roma – ha confermato il capo della Digos della Capitale – sono stati rimodulati». Al Ghetto ed alla scuola ebraica sono stati attivati controlli agli ingressi, sbarrati con transenne ed è stato disposto il divieto di accesso in auto. A Firenze il prefetto Luigi Varratta ha accresciuto i servizi di vigilanza sulle sedi degli organi di informazione, invitando questi ultimi a dotarsi di metal detector agli accessi e sistemi di videosorveglianza. E la richiesta di installare un metal detector agli accessi della Torre pendente è stata avanzata dal prefetto di Pisa, Attilio Visconti. L’innalzamento del livello di attenzione non tocca solo i grossi centri. A Pitigliano (Grosseto), la sinagoga è stata oggetto oggi di un sopralluogo da parte dei carabinieri. La prefettura di Caserta ha rafforzato i dispositivi di sicurezza sulla base militare americana di Gricignano d’Aversa ed ha accresciuto il monitoraggio sulla massiccia presenza di immigrati, la massima parte clandestini, nell’Agro-aversano e soprattutto a Castel Volturno, dimora di migliaia gli stranieri e meta di passaggio di tantissimi immigrati, alcuni dei quali poi raggiungono altre destinazioni in Italia o Europa.

– Allerta massima a Roma dopo gli attacchi terroristici di Parigi alla redazione di Charlie Hebdo e le informazioni arrivate dall’ intelligence Usa su un possibile attentato nella Capitale e in particolare sul Vaticano come probabile obiettivo dell’Isis. In serata in una riunione con le forze dell’ordine il prefetto Giuseppe Pecoraro ha deciso di rafforzare ulteriormente la sicurezza degli obiettivi sensibili, mettendo in campo più uomini se necessario. Tra questi: Colosseo, San Pietro, Castel Sant’Angelo, Vaticano, piazza Navona, Sinagoga e tutto il quartiere ebraico. Secondo quanto si è appreso, a essere sorvegliati da «particolari dispositivi di vigilanza» di carabinieri, polizia e guardia di finanza anche il Pantheon, i Fori Imperiali, piazza Venezia e piazza Farnese. In particolare, al Ghetto e davanti alla scuola ebraica sono scattati già nelle ore precedenti controlli agli ingressi, sbarrati con transenne, e il divieto di accesso in auto al quartiere ebraico tranne per i residenti e per servizi specifici come il carico e scarico merci. A presidiare le strade interne anche pattuglie dinamiche dei carabinieri. Incrementata inoltre la vigilanza attorno alla scuola ebraica. <I servizi sono stati rimodulati e potenziati davanti a tutti gli obiettivi sensibili – ha detto stamattina il capo della Digos di Roma, Diego Parente – li abbiamo presi in considerazione tutti. Roma ne è piena>. Tra questi ambasciate, monumenti, luoghi culto e redazioni di giornali e tv. Dagli ambienti investigativi della Capitale non arriva per ora nessuna conferma di una specifica minaccia nei confronti di Roma e del Vaticano. <Non c’è al momento nessun riscontro sulle minacce – ha sottolineato Parente – ma l’allerta è massima>. Il capo della Digos ha sottolineato che: <In Vaticano il servizio era già cospicuo e sostanzioso. Adesso è stato rivisto come tutto il sistema di sicurezza della città>. Una posizione confermata anche dal ministro dell’Interno Angelino Alfano. <Abbiamo fatto ulteriori verifiche e a noi non risulta> ha detto oggi, anche se <il Vaticano è stato più volte citato dall’autoproclamato Califfo dell’Isis e sono apparse immagini con la bandiera nera sul Cupolone>.

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