Ospedale Padre Pio, Comune di Bracciano: "Ricorso contro il depotenziamento" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ospedale Padre Pio, Comune di Bracciano: “Ricorso contro il depotenziamento”. Aurigemma: “Sfiduciato Zingaretti”

– Il Comune di Bracciano – riferisce una nota – «si appresta ancora una volta a ricorrere alla giustizia amministrativa contro le decisioni prese dalla Regione Lazio sul futuro dell’ospedale Padre Pio. Prosegue pertanto la battaglia che il Comune da tempo porta avanti per il mantenimento ed il rilancio della struttura ospedaliera». A motivare le ragioni è l’assessore delegato Mauro Negretti: «si chiede l’annullamento dei provvedimenti recentemente adottati dal commissario ad acta regionale». «Stante la decisione della Regione Lazio di voler dar seguito ai Piani Operativi e al decreto presentato nei mesi precedenti che prevedono nei fatti il depotenziamento ulteriore della struttura del Padre Pio – spiega Negretti – l’amministrazione comunale di Bracciano, di concerto con gli altri sindaci del Distretto F3 (oltre Bracciano, Anguillara, Trevignano, Manziana e Canale Monterano), ha deciso di ricorrere nuovamente alla giustizia amministrativa per veder riconosciuto il diritto che sembrava acquisito dopo la sentenza del Consiglio di Stato e che soltanto una pervicace resistenza da parte della Cabina di Regia del Servizio Sanitario Regionale e del Commissario ad acta Zingaretti, non ha voluto riconoscere come tale. Il decreto contro il quale ricominciamo la nostra battaglia – dice ancora l’assessore – prevede di fatto la riduzione da 60 a 30 posti letto per acuti, un servizio di teleradiologia senza la presenza del medico radiologo in sede e di fatto la trasformazione del pronto soccorso in un Presidio integrato Territoriale (Pit) venendo a mancare, al di là delle rassicurazione generiche ricevute nei vari incontri, dei requisiti minimi essenziali richiesti per essere ospedale sede di pronto soccorso, come previsto dalle norme vigenti: il risultato è che l’Ospedale Padre Pio sarà trasformato in un ‘ospedale di giornò come risulta dalle varie dichiarazioni fatte dal Direttore Generale Quintavalle nei vari incontri che si sono tenuti sulla questione. Per aggirare la sentenza del Consiglio di Stato (che stralciava Bracciano dal Decreto 80 e che sottolineava come Bracciano non potesse non essere ospedale di Pronto Soccorso) i rappresentanti della Regione Lazio coinvolti nella decisione – commenta ancora Negretti – hanno avuto la bella pensata di individuare il nostro territorio come ‘zona disagiatà, facendo riferimento al decreto ministeriale Balduzzi. Ora – aggiunge l’assessore – anche usando un minimo di buon senso, si intuisce che questo territorio non ha le caratteristiche di una ‘zona disagiatà non essendo comunità montana o zona sperduta chissà dove e priva di collegamenti; peraltro si sfugge ai parametri dello stesso decreto che parla, nell’individuare la zona disagiata, di un tempo di percorrenza che vada oltre i 90 minuti per raggiungere l’hub sanitario più vicino. E visto che il nostro hub sanitario di riferimento è l’ospedale di Civitavecchia, è chiaro che si tratta di un trucco delle tre carte che verrà nuovamente smascherato dalla giustizia amministrativa. Diamo chiaramente di questa vicenda – sottolinea l’amministratore di Bracciano – un giudizio estremamente negativo sia sotto il profilo del merito che del metodo e rimaniamo sconcertati dell’atteggiamento che la giunta Zingaretti ha avuto nei confronti di un territorio come il nostro, i cui abitanti vengono per l’ennesima volta considerati cittadini di serie C, dove si riducono drasticamente i posti letto per acuti e dove i livelli essenziali di assistenza sono messi a rischio sull’altare di un rientro economico sul quale, peraltro, queste decisioni non avranno nessun effetto benefico. Il ricorso alla giustizia amministrativa, oltre ad essere dovuto, è anche la dimostrazione che – conclude l’assessore – l’atteggiamento delle amministrazioni comunali di questo territorio rimane fermo e coerente, a prescindere dal colore politico dell’interlocutore».

«Continuano gli allarmi quotidiani sulle problematiche della sanità laziale. Dopo le preoccupazioni di categorie, parti sociali e amministratori, dopo le denunce sul caos che regna nei pronto soccorsi della nostra regione, oggi arriva il ricorso alla giustizia amministrativa da parte del comune di Bracciano, di concerto con gli altri sindaci dei distretto F3, contro il sostanziale depotenziamento dell’ospedale Padre Pio. Zingaretti continua ad abbandonare i territori, non rendendosi conto che è ora di darsi una svegliata». Lo dichiara, in una nota, il capogruppo di Forza Italia della regione Lazio e vice presidente della commissione Salute Antonello Aurigemma. «I suoi tentativi di minimizzare i disagi della nostra sanità, tra l’altro sempre attraverso note anonime della regione Lazio – aggiunge Aurigemma – risultano sempre di più fuori luogo. Non si può pensare di far finta di nulla se i pronto soccorso sono al collasso e se i tempi di attesa per un ricovero sono incalcolabili. Noi non ci stiamo: cosi non si può più andare avanti. Zingaretti se ne renda conto, la sua politica dello struzzo e del nascondersi sta producendo risultati disastrosi. L’aspetto eclatante è che le sue non politiche stanno scontentando tutti, a partire proprio dai suoi compagni di partito, infatti il sindaco di Bracciano Sala è un esponente del pd. Proprio Sala nei mesi scorsi è arrivato addirittura a scrivere una lettera al presidente della repubblica Napolitano per tenere alta l’attenzione sull’ospedale. E non è la prima volta che i Comuni di centrosinistra si ribellano alle scelte scriteriate sulla sanità portate avanti dall’attuale presidente della regione».

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