Terrorismo, 10 indagati per jihad: inchiesta partita grazie al monitoraggio del web. Panico per una borsa abbandonata a Spagna | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Terrorismo, 10 indagati per jihad: inchiesta partita grazie al monitoraggio del web. Panico per una borsa rossa ritrovata in una stazione metro

Secondo gli 007 "Roma è nel mirino". Falso allarme alla fermata Spagna

Una decina di cittadini stranieri di religione islamica residenti in Italia e sospettati di avere legami con la Jihad è finita nel mirino della procura di Roma che ha aperto una inchiesta per associazione sovversiva con finalità di terrorismo. All’attenzione del procuratore Giuseppe Pignatone e dell’aggiunto Giancarlo Capaldo ci sono gli ambienti ritenuti più sensibili alla propaganda del fanatismo islamico. Si indaga, in particolare, sul contenuto di alcune conversazioni via web e sugli accessi ai siti internet ritenuti più sospetti.

L’inchiesta della Procura di Roma è partita dal monitoraggio di internet. L’attività di osservazione ha riguardato conversazioni via web tra i soggetti interessati ed i loro accessi a siti integralisti ed estremisti. Secondo quanto si apprende i dieci non comporrebbero una cellula ma sarebbero considerati “cani sciolti”.

Secondo il rapporto presentato dagli 007 italiani al Governo, al Parlamento e al Copasir, il nostro Paese è uno degli obiettivi dell’esercito islamico. Ma, sempre secondo il rapporto, “non ci sono conferme di attentati in preparazione contro Vaticano e metropolitana di Roma”.

A Roma ci sono stati momenti di tensione per una borsa rossa “sospetta” trovata abbandonata nei pressi dell’uscita della stazione “Spagna” della linea A della metropolitana. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato, ma per fortuna si è trattato di un falso allarme. Al termine delle verifiche è emerso infatti che si trattava solo una borsa lasciata in strada da un senza fissa dimora.

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