Influenza, i vaccinati scendono del 30% ma salgono gli accessi al pronto soccorso | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Influenza, i vaccinati scendono del 30% ma salgono gli accessi al pronto soccorso

– La riduzione delle vaccinazioni dovuta al blocco di lotti Fluad si sta traducendo in un aumento di accessi al pronto soccorso. Non ci sono ancora dati nazionali, «ma è quanto accade in questi giorni, in cui sta iniziando la fase clou dell’influenza, ad esempio al Policlinico Gemelli di Roma». È quanto spiega Roberto Bernabei, responsabile del Dipartimento di Geriatria del Policlinico Gemelli di Roma e presidente dell’associazione Italia Longeva. Il caso Fluad «ha causato una riduzione delle vaccinazioni di circa il 30% e questo ha portato ha un aumento dei casi di influenza. L’ospedale dove lavoro ha bloccato ieri gli accessi al pronto soccorso per eccesso di ricoveri e certamente c’entra anche l’arrivo dell’influenza». Ma chi non lo avesse ancora fatto, può ancora provvedere. «La stagione influenzale inizia ora e il vaccino necessita di un paio di settimane per essere efficace. Quindi chi ancora non lo avesse fatto, in particolare per gli anziani a rischio, se lo fanno in questi giorni hanno ancora una finestra accettabile». In realtà il blocco dei lotti ‘incriminatì, prosegue Bernabei, «è stata la scusa che molti attendevano per non vaccinarsi, perchè in Italia, tra gli adulti e gli anziani, manca una cultura sull’utilità dei vaccini». E questo vale non solo per quanto riguarda l’influenza. «Esistono – specifica l’esperto – una serie di vaccinazioni ad esempio contro la polmonite pneumococcica, che può essere mortale, o contro il Fuoco di sant’Antonio, che provoca nevralgie dolorosissime. Farle significa avere qualità di vita migliore e in molti casi salvarsi la vita. Eppure non si fanno».

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