Porto di Fiumicino, arriva l'interrogazione del M5s: "Problemi di impatto" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Porto di Fiumicino, arriva l’interrogazione del M5s: “Problemi di impatto”

– «È in corso di approvazione il primo lotto del progetto del nuovo porto commerciale di Fiumicino, da destinare ad attracco per unità da crociera e navi merci e a darsena pescherecci. È l’ennesima grande opera che parte da un progetto sbagliato e irrealizzabile, soprattutto in quella sede, e che se realizzato produrrà con tutta certezza più danni che benefici e sprecherà inutilmente fondi pubblici». Questo, in sintesi, il contenuto di un’interrogazione a risposta scritta presentata al ministro dei Trasporti e Lavori Pubblici Maurizio Lupi da parte dei deputati Michele Dell’Orco e Alessandro Di Battista, come riferisce una nota. «Il progetto – prosegue la nota – presenta infatti rilevanti problemi di impatto ambientale come risultaanche dalle innumerevoli prescrizioni, ad oggi non risolte ma messe nero su bianco nei tre pareri espressi da Regione Lazio, Mibac (incluso parere della Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio per i1 Lazio) e Ministero dell’Ambiente. Ma sembrerebbe che interessi superiori alla salute dei cittadini e alla vivibilità dei territori spingano a portare avanti questo progetto – spiega il deputato M5S Michele Dell’Orco – come dimostrerebbe anche il protocollo d’intesa firmato il 24 luglio 2013 presso la presidenza del consiglio dei Ministri. »Chi pagherà però per i danni da erosione della costa? – si chiede il M5S nell’interrogazione – Fiumicino, insieme a Fregene e Ladispoli, risulta già ad esempio tra i Comuni della costa laziale maggiormente interessati del fenomeno dell’erosione con una quota di coste in arretramento compresa tra il 50% e il 67% e l’opera peggiorerà con tutta evidenza questo fenomeno. Chi tutelerà la salute dei cittadini? Il porto infatti – con unprogetto da 178 milioni di euro – potrà portare il livello della qualità dell’area da buono a mediocre con punte sino a valori scadenti, in un’area che risulta densamente popolata dove i cittadini sono già esposti ad una qualità dell’aria mediocre per via della presenza della discarica di Malagrotta e di tutti gli impianti inquinanti della Valle Galeria. Inoltre proprio nell’area di incidenza del porto durante i sondaggi e i carotaggi sono apparsi alcuni fenomeni di geyserche come stato accertato provengono da una falda acquifera posizionata a 40-50 metri di profondità contenente gas, provenienti dai vulcani dei Castelli Romani, potenzialmente mortali, tra cui l’acido solfidrico e l’anidride carbonica. Inoltre la viabilità della zona ègià attualmente gravemente carente e proprio per questo la fattibilità dell’opera è subordinata, tra altro alla realizzazione della rete infrastrutturale adeguata, prima dell’avvio dei lavori. Piccoloparticolare che sembra essere sfuggito ai fautori e realizzatori del progetto – secondo Dell’Orco – è che la maggior partedelle arterie coinvolte nella rete infrastrutturale da realizzare risultano trovarsi in zone con vincoli archeologici e la stessa Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio per i1 Lazio afferma che l’immediato intorno cittadino all’area portuale è privo di adeguate arterie di comunicazione infrastrutturale e difficilmente adattabile in tal senso, considerato il «disordine» urbano con cui si è sviluppato negli ultimi decenni granparte di quel territorio«.

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