Salario accessorio, verso l'accordo tra Comune e sindacati: referendum tra i dipendenti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Salario accessorio, verso l’accordo tra Comune e sindacati: referendum tra i dipendenti

"L'amministrazione capitolina ha risposto all'ultima chiamata per arrivare ad un nuovo contratto condiviso" ha dichiarato Natale Di Cola della Fp Cgil

Dopo mesi di braccio di ferro sul salario accessorio tra Campidoglio e sindacati, la strada dell’ accordo è stata intrapresa questa notte. I percorso per la sottoscrizione di un contratto decentrato condiviso andrà avanti per step: la consegna, oggi, del testo modificato ai sindacati; un ultimo incontro la prossima settimana; e, se non ci saranno intoppi, un ‘referendum’ tra tutti i 24 mila dipendenti capitolini indetto dalle organizzazioni sindacali per la firma definitiva. Il sindaco Ignazio Marino sintetizza lo spirito del contratto decentrato con queste parole: «Sono convinto che chi fa meglio debba essere premiato con uno stipendio superiore, come un salario accessorio, e chi fa di meno deve avere di meno». Il nodo del salario accessorio era emerso circa un anno fa dopo alcuni rilievi del Mef al Campidoglio: il muro contro muro con i sindacati era iniziato subito dopo, sfociando nello sciopero di tutti i dipendenti capitolini lo scorso giugno. Ora il vicesindaco Luigi Nieri, titolare della materia, annuncia: «Dopo mesi di trattativa, con grande soddisfazione abbiamo concluso la fase di negoziazione sul contratto decentrato e siamo arrivati alla fine di un lungo percorso. Spero sia firmato al più presto un pre-accordo. Questo ci permetterà di tornare in giunta per modificare l’atto unilaterale e introdurre un contratto decentrato condiviso con le organizzazioni sindacali». Entrando nei dettagli, il vicesindaco spiega che «sul settore tecnico-amministrativo e sulla polizia locale si è trovata un’ intesa piena che ci consente di partire immediatamente con le novità introdotte; sul settore della scuola, su cui esistevano le maggiori criticità, si è deciso di finire l’anno scolastico con le vecchie regole per permettere al tavolo tecnico sulla scuola di trovare il miglior modello organizzativo per valorizzare il nostro personale e offrire il miglior servizio ai cittadini con cui partire subito a settembre, all’inizio del nuovo anno scolastico». Insomma, le tre ore settimanali in più per le educatrici saranno sospese e il rapporto tra numero di bambini ed insegnante rimarrà inalterato, per ora. A centinaia, stamane, le insegnanti si sono comunque ritrovate nell’assemblea sindacale indetta in piazza del Campidoglio per fare il punto sulla situazione: «Qualcosa l’abbiamo ottenuta», i commenti, «Speriamo». «Quasi tutte le scuole dell’infanzia e i nidi comunali hanno posticipato apertura intorno alle 11 perchè le educatrici erano tutte qua», riferisce dalla piazza Giancarlo Cosentino della Cisl Fp. «L’amministrazione capitolina ha risposto all’ultima chiamata per fermare l’atto unilaterale e arrivare ad un nuovo contratto condiviso», commenta Natale Di Cola della Fp Cgil. Cosentino parla del raggiungimento di «una sorta di intento verbale» nella notte. E persino dalla Uil, molto dura nelle critiche, Francesco Corce afferma: «Al Campidoglio sono arrivate aperture finora mai registrare. Ci aspettiamo un testo consequenziale». Soddisfatta per l’esito della trattativa la maggioranza capitolina: dal Pd a Sel.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login