Milano 90, la Camusso incontra una delegazione: “Sospendere la mobilità”
– Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha incontrato nella sede di corso d’Italia una delegazione dei lavoratori della società Milano 90: 426 sono in mobilità. La procedura scade il 28 gennaio e, quindi, a breve rischiano di perdere definitivamente il posto di lavoro. «Abbiamo bisogno che si sospenda la procedura di mobilità, perchè dobbiamo salvaguardare questi lavoratori», ha detto Camusso, chiedendo l’impegno e l’intervento delle istituzioni, a partire da governo, Camera dei deputati e Comune di Roma. La società Milano 90, infatti, gestisce servizi (mensa, portierato, pulizia) per la Camera dei deputati e per il Comune di Roma e ad ottobre scorso ha avviato una procedura di licenziamento collettivo che coinvolge 426 lavoratori, a seguito – hanno spiegato i lavoratori – della rescissione anticipata dei contratti di locazione di alcuni immobili in uso a Montecitorio (Palazzi Marini) ed all’assemblea capitolina. – Camusso ha chiesto «l’intervento diretto della presidente della Camera, dei capigruppo parlamentari, del sindaco di Roma e crediamo che anche il presidente di Confindustria debba spendere una parola visto che la Mapei è uno dei fruitori dei servizi di Milano 90», insieme al Tar del Lazio ed all’Autorità per l’energia, ha sottolineato ancora il numero uno della Cgil. Questa è «un’altra grande vertenza di cui non si riesce a discutere», ha detto Camusso, sottolineando che è «una vertenza unitaria» e sostenendo che «gli attori delle scelte che hanno determinato questa situazione sono tutti in fuga. Nessuno si preoccupa di dare voce a questi lavoratori». Per questo ha insistito sull’apertura di «una interlocuzione necessaria a sospendere la procedura di mobilità». Il leader della Cgil ha anche chiamato in causa la normativa sugli appalti che «attualmente è costruita in modo tale che si scarica sempre sui lavoratori» e ha chiesto che «ci sia l’impegno sull’applicazione della clausola sociale, per garantire la continuità dei lavoratori». Camusso ha infine sottolineato «la straordinaria compostezza con cui i lavoratori hanno affrontato la vicenda, senza retribuzione già da qualche mese e che dire bassa è un eufemismo».
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