Diffamò Equitalia, Maradona rischia il processo a Roma | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Diffamò Equitalia, Maradona rischia il processo a Roma

– Il ‘Pibe de orò rischia di finire sotto processo a Roma. Le sue dichiarazioni del 2012 su Equitalia e su una presunta persecuzione ai suoi danni sono, infatti, finite in una denuncia presentata qualche mese fa dall’ex presidente dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Oggi la Procura chiede che l’ex campione del Napoli venga rinviato a giudizio assieme al suo avvocato, Angelo Pisani. La decisione è attesa per il prossimo 18 marzo quando toccherà al gup Chiara Giammarco decidere sulla sollecitazione del pm. A Maradona viene contestato di avere « tra »il maggio e il giugno del 2012« reso »una serie di dichiarazioni, tra interventi pubblici e interviste a organi di informazioni, in cui affermava ripetutamente di essere vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia sulla base di documentazione falsa e di procedure irregolari che lo aveva portato vicino a gesti irreparabili, come accaduto ad altre persone«. Una lunga guerra quella del campionissimo argentino con il fisco italiano che era culminata con il plateale »gesto dell’ombrello« che Dieguito fece in diretta tv ospite di una trasmissione di Rai Tre. »Non esiste alcuna violazione e tanto meno diffamazione: il diritto di difesa è previsto dalla Costituzione«, ha commentato l’ex ct dell’Argentina alla decisione della Procura. »Maradona – spiega l’avvocato Pisani – ha solo legittimamente esercitato e nelle sedi competenti il suo diritto di difesa, sancito dalla Costituzione, e di denuncia della sua nota innocenza ed estraneità ad addebiti inesistenti«. Per il penalista »il campione del mondo per anni è stato vittima mediatica di ingiuste ed infondate pretese pertanto il suo invocare giustizia e respingere addebiti illegittimi è scriminato dal diritto di denuncia«. Secondo Pisani, inoltre, »a valutare la denuncia di Equitalia non deve essere assolutamente la Procura di Roma perchè le dichiarazioni contestate sono apparse su un giornale che viene stampato in altra città«. Intanto Equitalia annuncia che si costituirà parte civile attraverso l’avvocato Emilio Ricci e Antonella Follieri.

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