Mense scolastiche, la Uil punta il dito: "Business e ombre" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mense scolastiche, la Uil punta il dito: “Business e ombre”

– Aziende «poco chiare, inchieste della magistratura, truffe per contributi non versati all’Inps, condanne per frode e appalti sospetti, collegamenti diretti con i centri di prima accoglienza. Non si tratta delle già note aziende di Mafia Capitale ma della ristorazione scolastica di Roma». È lo scenario degli appalti e della qualità delle mense scolastiche di Roma delineato dalla Uil di Roma e del Lazio che ha condotto una «inchiesta», con la collaborazione dell’Eures, sul settore «che – a detta del sindacato – rappresenta un vero e proprio business sulla pelle dei bambini». «Sono sei le aziende che si spartiscono gli undici lotti in cui sono suddivisi i 15 municipi della Capitale – si legge in una nota del sindacato -. E, tranne la Sodexo, sono sempre le stesse aziende almeno dal 2007. Un bando al ribasso, dove il costo a pasto proposto dalle aziende vincitrici (4,60 euro di media) è inferiore alla base d’asta pari a 5,49 euro tanto da aver sollevato polemiche sia da parte delle società escluse (vedi Sodexo), sia da parte delle famiglie». «Le addette alla mensa intervistate dalla Uil Lazio, dietro richiesta di totale anonimato, hanno riferito di aver avuto più volte qualche dubbio sui prodotti ma di non poter far nulla ‘perchè questo è ciò che ci arriva e con questo dobbiamo cucinarè – continua la Uil -. E dire che alcune delle cooperative in questione sono state più volte indagate per avvelenamento e frode alimentare». A fronte di questo scenario la Uil chiede al sindaco Ignazio Marino, agli addetti ai lavori ed eventualmente alla magistratura trasparenza e più controlli. «È apprezzabile che il sindaco voglia rivedere le normative sugli appalti del Comune, anche se ancora una volta ha dimenticato di convocare i sindacati – commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri – ci auguriamo che nella lista dei 120 appalti sospetti consegnata all’authority anticorruzione Cantone ci siano anche quelli relativi alle mense scolastiche». Bombardieri, tra le altre cose si chiede se siano state «verificate le aziende vincitrici del bando» perchè «le anomalie da noi riscontrate sono davvero troppe». E ancora: «Nonostante le società interessate siano tutte di portata nazionale e/o internazionale, con fatturati che vanno dai 260 ai 500 milioni di euro, le garanzie per i lavoratori delle mense romane sono quasi nulle», rincara la Uil del Lazio. E il suo segretario conclude: «Non vorremmo che fossero ancora una volta i più deboli, in questo caso bambini e lavoratori, a pagare le anomalie – per usare un eufemismo – e gli strani affari di cooperative senza scrupoli e di amministrazioni poco attente».

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