Giornata della memoria, una stele dedicata alle vittime di Parigi
«Alle vittime di Parigi, contro ogni odio». È la dedica, tradotta anche in francese, arabo ed ebraico, che orna una stele scoperta oggi nel Parco della Pace del Consiglio regionale del Lazio, in occasione della Giornata della Memoria. «Memoria – ha spiegato il presidente dell’Aula Daniele Leodori – che non dobbiamo solo legare agli episodi del passato, ma anche a quelli dei nostri giorni, contro ogni intolleranza». A inaugurare il monumento l’ambasciatore di Francia Catherine Colonna, insieme con l’assessore alle Politiche educative della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello e a Gady Tachè, sopravvissuto all’attentato del 9 ottobre 1982 al Tempio Maggiore di Roma, nel quale invece perse la vita suo fratello Stefano. Con loro anche il presidente dell’Anpi Roma Ernesto Nassi e dell’Aned Roma (gli ex deportati) Maurizio Ascoli, oltre a molti consiglieri regionali di ogni schieramento. «È un piccolo ma durissimo monito contro ogni odio – ha affermato Leodori – Non possiamo rimanere passivi, ma vogliamo essere militanti della memoria insieme ai nostri ragazzi, verso i quali abbiamo l’obbligo di raccontare, senza retorica, la verità. Vogliamo fare tanto rumore per la memoria» ha concluso, ricordando i molti episodi di matrice antisemita a Roma nel corso del 2014. L’ambasciatore Colonna ha definito «magnifica, spontanea e commovente» la reazione degli italiani alla strage di Parigi, ma sebbene «sarebbe un insulto paragonare la Shoah con la sua ampiezza e drammaticità a ciò che è successo in Francia, oggi siamo davanti a un confronto con le sfide dell’odio, siamo testimoni di un ritorno all’oscurantismo, alla barbarie, alla violenza. Bisogna difendere i nostri valori di fraternità tra gli uomini e continuare a lottare con calma e dignità». «L’antisemitismo – il commento di Dureghello – è una malattia contagiosa e viva. Gli attentati di Tolosa e Bruxelles, le oscenità sul web, quanto capitato a Parigi, ci devono spingere a impegnarci costantemente». Gady Tachè ha visto da vicino, a soli 4 anni, l’orrore di subire un attentato: «Ero al Tempio per una giornata di festa, e nessuno di noi pensava sarebbe stato possibile un simile attentato nel cuore di Roma. Un attacco di guerra, con mitra e bombe a mano. Ma non era una cosa che veniva dal nulla, c’erano delle avvisaglie. Auschwitz è stato l’inferno – ha aggiunto Tachè – ma l’inferno può ripetersi, in modo diverso. A Parigi abbiamo visto un inferno». In rappresentanza della giunta regionale l’assessore alle Pari opportunità Concettina Ciminiello: «Un Paese senza memoria – ha affermato – è fragile e povero. Non possiamo sottovalutare i pericoli ma neanche eccedere nella paura e cadere nell’intolleranza. Contrapporre alla violenza i valori della pace e della democrazia è la migliore risposta all’estremismo». La stele è stata scoperta nel Parco della Pace, venti ettari di verde pubblico attorno alla sede del Consiglio regionale inaugurati nel 1996 e dedicati alla pacifica convivenza tra le tre grandi religioni monoteistiche. Un museo a cielo aperto ornato di sculture e citazioni, tra gli altri, di San Francesco, Gandhi, Martin Luther King, Anna Frank. L’anno scorso, sempre per la Giornata della Memoria, fu piantato un ulivo. Da quest’anno una testimonianza in più. Ai piedi della stele cresceranno dei fiori bianchi, rossi e blu, in onore del tricolore francese.
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