Giorno della Memoria, museo temporaneo nel ghetto | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Giorno della Memoria, museo nel ghetto: sede temporanea ma simbolica

Arriva nel cuore del ghetto ebraico di Roma, con vista sul Portico d’Ottavia, il Museo della Shoah. Una sede temporanea e provvisoria in attesa della realizzazione del Museo definitivo a Villa Torlonia. E sulla posa della prima pietra Ignazio Marino promette: «Non ho una data. Certamente sarà presto e mi auguro entro il 2015». Alla vigilia del 27 gennaio, Giornata della Memoria, questa mattina il sindaco di Roma ha consegnato simbolicamente al presidente della Fondazione Museo della Shoah Leone Paserman le chiavi della Casina dei Vallati. Una vittoria per la comunità ebraica che più volte aveva sollecitato il Campidoglio per avere subito uno spazio museale sulla tragedia dell’Olocausto. Lo scorso settembre, infatti, Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica della Capitale, si era fatto carico delle richieste dei sopravvissuti ad Auschwitz, tra questi Piero Terracina e Sami Modiano, di vedere subito realizzato il Museo e durante una riunione del Cda della Fondazione aveva ‘minacciatò il suo addio ai soci se non si fosse trovata una rapida soluzione. Dimissioni poi rimesse subito in tasca dopo la proposta di creare una sede temporanea del Museo. La Casina dei Vallati è in un luogo simbolo della Shoah, si affaccia proprio sulla piazza che ricorda la terribile razzia nazifascista nel ghetto in cui centinaia di ebrei romani vennero deportati nei campi di sterminio. Proprio sull’edificio è collocata la targa che ricorda i tragici eventi e quel tratto di strada porta oggi il nome di Largo 16 ottobre 1943. «Oggi è un giorno molto importante perchè vogliamo non solo avviare ma accelerare il riconoscimento e mantenimento della memoria – commenta Marino – Un percorso non solo importante ma faticoso. Senza la memoria saremmo un’umanità meno completa e meno felice. Per me è un onore ed una gioia consegnare le chiavi della Casina dei Vallati». «Domani – aggiunge il primo cittadino – saranno 70 anni dall’apertura dei cancelli di un luogo terribile come Auschwitz. Credo sia importante per Roma dedicare un edificio in un luogo così simbolico: siamo al centro di un quartiere dove avvenne il terribile rastrellamento del 16 ottobre 1943. Oggi consegniamo quest’edificio affinchè possa essere il luogo dove coltivare la memoria». Si dice emozionato Paserman: «Questo spazio bellissimo ci consentirà di aprire subito al pubblico ed esporre la documentazione, le interviste e i filmati che la Fondazione ha raccolto dal 2008 in sei anni e mezzo di attività». Mentre Pacifici si augura che la Casina dei Vallati diventi uno «spazio di incontro per i giovani» con mostre ed attività artistiche e teatrali. Non solo quindi «un centro della ricerca e dello studio che aiuta a recuperare le testimonianze tragiche di quel periodo buio dell’umanità».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login