Mafia capitale, Flai-Cgil: "Emergenza per i lavoratori". 29 Giugno: "Non possiamo pagare noi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Flai-Cgil: “Emergenza per i lavoratori”. 29 Giugno: “Non possiamo pagare noi”

«Le condizioni che si sono determinate a seguito delle note vicende di ‘Mafia Capitalè pongono all’ordine del giorno una emergenza occupazionale per centinaia di lavoratori che sono in testa nella lista delle vittime di quel sistema criminale e mafioso, di collusione fra criminalità organizzata – mondo degli affari e settori della pubblica amministrazione e della politica, che la magistratura ha avuto il merito di portare alla luce, con soddisfazione sollievo e gratitudine unanime. Queste centinaia di lavoratori sono portatori di diverse fragilità sociali e attraverso i percorsi di reinserimento lavorativo si sono emancipati da una condizione di esclusione sociale». Così il segretario generale della Flai Cgil di Roma e del Lazio Giuseppe Cappucci, in una lettera inviata al sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, ai componenti dell’assemblea capitolina, ai componenti della Giunta di Roma Capitale, in merito alla situazione dei lavoratori della cooperativa sociale 29 Giugno venutasi a creare in seguito all’indagine denominata Mafia Capitale. «Crediamo che sia necessario – prosegue il sindacalista – difendere le conquiste in termini di dignità, di emancipazione dall’emarginazione sociale, di riscatto e riconquista di cittadinanza che questi percorsi di inserimento lavorativo realizzati rappresentano, nonché la ricchezza e il valore aggiunto che questi lavoratori sono stati in grado di restituire a tutta la comunità, sia sotto l’aspetto del contributo civile, sia di quello economico, che il loro inserimento è in grado di garantire alla società tutta. Che si facciano pagare fino in fondo a tutti i responsabili le conseguenze penali che verranno accertate di queste pratiche criminali (comunque ulteriormente connotate o meno). Non è accettabile che, ancora una volta, a pagare il prezzo sociale di questo, come di altri sistemi di corruzione illegalità, siano i lavoratori. La Cooperazione Sociale non solo è altro dal ‘Mondo di Mezzò ma è la sua negazione, è quel mondo sotterraneo tutto interno al tessuto sociale, che quotidianamente lavora nella legalità per creare occasioni di reinserimento sociale e lavorativo e dare risposta ai bisogni della cittadinanza. Per questo Martedì 27 gennaio tutti i lavoratori della Cooperazione Sociale faranno un presidio in Piazza Madonna di Loreto per chiedere l’immediata apertura di un tavolo istituzionale per discutere di continuità occupazionale e del futuro della cooperazione sociale a Roma, nella legalità e trasparenza e un impegno e una attenzione volti a salvaguardare l’occupazione dei lavoratori svantaggiati e implementare i percorsi di inserimento lavorativo con scelte che valorizzino il contributo che questi lavoratori forniscono alla collettività, con il loro riscatto dall’emarginazione, sia sotto l’aspetto sociale sia sotto quello economico, nell’interesse generale alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini».

-«Non è accettabile che, ancora una volta, a pagare il prezzo sociale di questo, come di altri sistemi di corruzione illegalità, siano i lavoratori». Queste le parole dei lavoratori della 29 giugno, la cooperativa di Salvatore Buzzi finita tra le maglie dell’inchiesta su Mafia Capitale. I lavoratori hanno inviato una lettera al sindaco Marino, alla sua giunta e ai consiglieri dell’assemblea chiedendo tutela «per centinaia di lavoratori che sono in testa nella lista delle vittime di quel sistema criminale e mafioso, di collusione fra criminalità organizzata-mondo degli affari e settori della pubblica amministrazione e della politica, che la magistratura ha avuto il merito di portare alla luce, con soddisfazione sollievo e gratitudine unanime». Per domani i lavoratori annunciano un presidio in piazza Madonna di Loreto, per chiedere l’immediata apertura di un tavolo istituzionale per discutere di continuità occupazionale e del futuro della cooperazione sociale a Roma, «nella legalità e trasparenza».

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