Teatro Argentina, arriva l'Onda di Maometto per riflettere sulla satira | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatro Argentina, arriva l’Onda di Maometto per riflettere sulla satira

La riflessione sulla satira e sul ruolo dei giornalisti occidentali sui fronti di guerra si sposta a teatro. L’occasione, stasera al Teatro Argentina di Roma, è la lettura scenica diretta da Piero Maccarinelli, nell’ambito del ciclo «Scrittura del presente», di un testo scritto un anno fa da Alberto La Volpe, ex direttore del tg2, e Livio Zanotti, inviato per la Rai e altre testate, con la consulenza della drammaturga Stefania Porrino, dal titolo «L’onda di Maometto». «Il testo prende spunto da un fatto realmente accaduto – racconta Alberto La Volpe -: l’esistenza di uno spot circolato su molte televisioni estere che annunciava un progetto di film satirico dedicato a Maometto da realizzare in Usa che suscitò violente reazioni in diversi paesi». In Italia lo spot non fu trasmesso ma è servito ai due giornalisti per intuire quanto il tema fosse scottante e per stimolarli a scrivere un testo destinato al teatro che è per La Volpe «ancora un’agorà dove si può discutere». Dopo le stragi di Parigi e l’uccisione di giornalisti da parte dell’Isis, «L’onda di Maometto» rientra in quei testi anticipatori della realtà. La storia racconta del rapimento in Pakistan dell’inviata speciale di un importante telegiornale italiano da parte di un gruppo di terroristi islamici a seguito dalla messa in onda un filmato ritenuto offensivo nei confronti del profeta Maometto. «Oggi il giornalista è merce preziosa: fa notizia ed è oggetto di trattativa – spiega La Volpe -. Era diverso in passato, quando ancora si girava con il giubbotto protettivo con scritto Press. Il giornalista era come la Croce Rossa, bisognava proteggerlo. Oggi il rischio che si corre è altissimo e per questo si è assottigliato il numero di colleghi in zona di guerra, un risultato ottenuto dal terrorismo». Il testo, già vincitore del Premio Fersen, mira a moltiplicare le domande nel pubblico. Si chiude con il dubbio della direttrice del Tg: «Se si farà ancora satira su Maometto, che faremo? La trasmetteremo?». E non mancherà la riflessione su fino a che punto si può spingere la satira. Il testo sarà letto da attori professionisti e giornalisti. La direttrice del Tg avrà la voce e il volto di Silvana Mazzocchi, firma di Repubblica, il vice direttore da Maurizio Mannoni del Tg3, mentre uno dei professori di islamistica che medieranno per la liberazione dell’inviata sarà Giancarlo Bosetti, direttore di Reset e studioso di paesi islamici. Saranno interpretati da attori: l’inviata rapita, Claudia Coli, il sequestratore, Riccardo Sinibaldi, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Laurence Mazzoni, e il secondo professore esperto di Islam, Riccardo Donadoni. E sullo sfondo le matite spezzate di Charlie Hebdo.

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