L'Umberto I cambia volto: al via la ristrutturazione da 220 milioni di euro | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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L’Umberto I cambia volto: al via la ristrutturazione da 220 milioni di euro

Ottantamila metri quadrati di intervento su 200 mila complessivi, 17 edifici su 39 – 728 posti letto coinvolti, circa la metà del totale – un nuovo Dea, nuove gallerie, rifacimento radicale degli impianti e del sistema di trasporto interno: dopo più di un secolo di attività e dopo 15 anni di ‘frigoriferò per i 220 milioni di euro stanziati dallo Stato e dalla Regione, ha preso finalmente le mosse il processo di ristrutturazione del Policlinico Umberto I. Il progetto è stato presentato questa mattina dal governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti con il direttore generale del Policlinico Domenico Alessio, insieme con il rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, il subcommissario alla sanità del Lazio Giovanni Bissoni e i capi della sanità regionale Alessio D’Amato e Flori Degrassi. Il Piano, approvato dalla Regione, passerà ora nelle mani del nucleo di valutazione del ministero della Salute per l’ok definitivo; poi si aprirà la conferenza dei servizi e le gare d’appalto. Un iter che, secondo i tecnici intervenuti oggi, potrebbe durare anche più di due anni, mentre per i lavori veri e propri l’ipotesi è di tre-cinque anni di cantieri. Alessio è però ottimista: «Mi auguro – ha affermato – che si possa aprire qualche cantiere già nel 2015». Gli interventi si concentreranno in sostanza sugli edifici storici che corrono paralleli a viale del Policlinico, con al centro il Dea, che sarà completamente rinnovato e diventerà ad alto contenuto tecnologico. Saranno ristrutturati i reparti di Otorinolaringoiatria, Dermatologia, Oculistica e le Cliniche mediche 1 e 2. Nella clinica Valdoni si svolgerà l’attività di intramoenia, e nasceranno un blocco operatorio centralizzato, una nuova Farmacia e una Radiologia centrale. Sarà riattivata inoltre la camera mortuaria e si rimetterà mano anche alle sale parto, alla ginecologia e all’ostetricia. Tutti gli edifici segnalati dai vigili del fuoco saranno rimessi a norma. All’Umberto I cambierà anche il modo di muoversi, sia su quattro ruote (addio agli ingressi ‘mistì sanitari-civili) sia soprattutto a piedi. L’intero prospetto del Policlinico viene sostanzialmente diviso in fasce orizzontali: i visitatori avranno accesso solo ai piani rialzati, tutte le degenze occuperanno dai primi piani in su, mentre i seminterrati saranno destinati al personale. Un sistema di collegamenti di superficie garantirà gli spostamenti interni: basta quindi con i malati in ambulanza da un reparto all’altro. Anche le gallerie ipogee saranno allungate e dotate di zone-filtro. Imponente infine il lavoro sull’impianto elettrico, idrico, termico e soprattutto su quello fognario. «Aspettavamo da almeno 15 anni questo intervento, uno dei più grandi in città dopo la metro – il commento di Zingaretti – ma la ‘follià è che i soldi c’erano». Bloccati per 15 anni, ha ricordato il governatore, nei quali si è proceduto a vista ‘buttandò così ben 75 milioni in interventi spot. Ora, ha aggiunto, «la grande sfida del Policlinico si inserisce in una fase di ristrutturazione anche del modello di diritto alla salute basato sulla costruzione di una sanità territoriale e sulla centralità delle grandi strutture universitarie e ospedaliere». «Il primo ospedale di Roma era l’ultimo per aggiornamento – il commento del dg Alessio – Abbiamo dovuto subire anche l’onta dei sequestri preventivi, una situazione intollerabile. Ora faremo il possibile per accelerare le procedure. Ma se i problemi del Policlinico fossero stati affrontati anni fa oggi vedremmo una situazione diversa».

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