Asili nido, il Tar annulla gli aumenti delle tariffe e il Codacons invia una diffida per la scarsa igiene nelle scuole | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Asili nido, il Tar annulla gli aumenti delle tariffe e il Codacons invia una diffida per la scarsa igiene nelle scuole

– Gli aumenti delle tariffe degli asili nido di Roma decisi dal Campidoglio sono illegittimi. Lo ha deciso il Tar del Lazio che ha anche sottolineato come gli aumenti hanno costituito «una lesione delle regole di imparzialità, correttezza, lealtà dei comportamenti» perchè deliberate ad iscrizioni avvenute. A decide l’annullamento dei contestati aumenti la seconda sezione del Tar del Lazio, accogliendo un ricorso di alcuni genitori appoggiato dal Codacons. I genitori si erano rivolti al Tar per lamentare il fatto che, a iscrizioni già perfezionate, la delibera dell’Assemblea capitolina contestata aveva rideterminato le tariffe aumentandole e abolendo l’esenzione per il terzo figlio. «La tariffa media mensile del servizio nido è rimasta invariata per molti anni – dice l’assessore alla Scuola Paolo Masini -, e risulta essere la più bassa tra quelle applicate dalle altre grandi città italiane. Un maggiore contributo in senso progressivo da parte di chi può permettersi di pagare di più va nella direzione di garantire la centralità nel pubblico dei servizi educativi e scolatici per tutti, ed è importante che questo principio, espresso anche nella nostra Costituzione, resti tale». Per il Tar, «deve ritenersi l’illegittimità della delibera – si legge nella sentenza – con cui, una volta perfezionatosi il procedimento di iscrizione agli asili nido comunali, vengono introdotte modifiche tariffarie più gravose per gli utenti i quali, al momento del perfezionamento dell’iscrizione, hanno fatto affidamento sull’applicazione delle tariffe vigenti all’epoca conosciute e conoscibili». Secondo i giudici amministrativi, poi, la revisione delle tariffe nella parte in cui le stesse vengono disposte anche che l’Anno educativo 2014-2015, «si traduce in una lesione dell’affidamento legittimamente riposto dai ricorrenti nella permanenza degli unici costi conosciuti e conoscibili di fruizione del servizio richiesto e accettato, e, più in generale, delle regole di imparzialità, correttezza, lealtà dei comportamenti e buona fede». La violazione si concretizzerebbe per il Tar «nell’avere l’amministrazione modificato il contenuto degli accordi già perfezionatisi», in tal modo incidendo negativamente «sugli interessi delle famiglie cui era stata richiesta la conferma delle iscrizioni ed oramai impossibilitate a reperire soluzioni alternative per i propri figli stante l’imminente avvio del nuovo anno educativo». L’effetto è la dichiarazione di illegittimità della delibera comunale «limitatamente alla parte in cui il nuovo sistema tariffario viene applicato anche all’anno educativo 2014-2015, mentre vanno rigettate, per le ragioni che seguono, le ulteriori censure volte a travolgere l’intera delibera».

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