Tumori, il registro del Lazio riceve il plauso di specialisti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tumori, il registro del Lazio riceve il plauso degli specialisti

Plauso unanime dagli specialisti oncologici, ascoltati in commissione Salute e politiche sociali questa mattina alla Pisana, sulla proposta di legge per l’istituzione del «Registro Tumori di Popolazione della Regione Lazio», primo firmatario il consigliere Davide Barillari (M5S). Un testo condiviso e successivamente sottoscritto anche dal presidente Rodolfo Lena (Pd), nonchè da numerosi esponenti sia della maggioranza che dell’opposizione. Sulle possibili integrazioni alla legge sono intervenuti il dottor Alessandro Rossi, della Lega Italiana Lotta ai Tumori, il quale ha suggerito e invitato a prevedere nell’articolato figure professionali di «registratori» e consulenti medici quali ematologi e anatomopatologi, al fine «di uniformare il linguaggio degli operatori – ha concluso Rossi – con regole condivise per la costruzione di registri che facilitino il flusso delle informazioni sul territorio». Inserire nella legge il contributo degli psico-oncologi che si occupano di seguire i pazienti durante la malattia, è stata la proposta della dottoressa Patrizia Pugliese, responsabile Uod Psicologia Ifo. Sul primo registro dei tumori nato a Latina ha relazionato Fabio Pannozzo, sulla base di una trentennale esperienza, invitando ad evitare l’eccessiva frammentazione territoriale dei registri con realtà sub provinciali. Sulle forme e le possibilità di interconnessione tra l’epidemiologia ambientale e il registro dei tumori, si è soffermata la dottoressa Paola Michelozzi, direttore Uoc Epidemiologia Ambientale Regione Lazio. Sono interventi anche il responsabile Uoc di Anatomia Patologica azienda Sant’Andrea, il prof. Luigi Ruco e Enzo Coviello dell’Associazione Italiana dei Registri Tumori. «Dai suggerimenti di oggi – ha chiosato Davide Barillari, a conclusione dell’audizione – siamo sempre più convinti della necessità di arrivare alla stesura di un testo che ci permetta la mappatura dei tumori dei quali, in un contesto come quello laziale, forte è l’incidenza, anche per quelli infantili».

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