Bilancio, dalla commissione ok al tariffone e rinvio dell'Isee | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Bilancio, AAA vendesi patrimonio pubblico: il Campidoglio si libera di 600 immobili

A.A.A. Casa Vendesi, rivolgersi Campidoglio. Il Comune di Roma si prepara a vendere i ‘gioielli di famiglià: circa 600 immobili di sua proprietà, tra appartamenti, negozi e cantine. Un’operazione «trasparenza» in tempo di crisi per riempire le casse capitoline. Si prevede di incassare circa 308 milioni di euro. E domani arriverà la delibera in assemblea capitolina. Il voto è previsto, però, per martedì. Oggi l’assessore al Patrimonio di Roma Capitale Alessandra Cattoi ha incontrato la maggioranza. Per domani infatti è stata calendarizzata in consiglio comunale la delibera che riguarda la vendita del patrimonio immobiliare. Il provvedimento autorizzerà a mettere all’asta gli immobili inutilizzati o considerati «non più strategici» dall’amministrazione. «Si tratta di interi condomini, palazzine e perlopiù appartamenti o negozi che non sono strategici per l’amministrazione che non ha la mission di affittare case – commenta Cattoi – Sono case che nei decenni il Comune ha accumulato come patrimonio. Un patrimonio che costa perchè bisogna fare la manutenzione straordinaria e ci sono dei costi da sostenere. È anche un’operazione di trasparenza metterle sul mercato». Al fine di incentivare la vendita, in caso di gara deserta, il Campidoglio abbatterà nella successiva gara del 10% la base d’asta. Per chi abita, da almeno 5 anni, negli appartamenti di proprietà comunale è previsto il diritto d’opzione all’acquisto – per loro il costo sarà agevolato, ovvero 30% in meno del prezzo di mercato. E per evitare speculazioni sarà inserita una clausola che prevede il divieto di rivendita dell’immobile prima di 5 anni. «I fondi derivanti dall’alienazione del patrimonio residenziale e non – si legge nella delibera – dovranno essere utilizzati per investimenti pubblici, in particolare per recuperare ed incrementare il patrimonio di Roma Capitale a partire dall’edilizia residenziale pubblica, spazi culturali, spazi per servizi pubblici e manutenzione urbana». Tramonta per ora l’idea di ‘barattò degli immobili in cambio di opere pubbliche, lanciata nelle scorse settimane dal sindaco Ignazio Marino. «Stiamo studiando se questo percorso si può fare – precisa l’assessore al Patrimonio – Si può fare dal punto di vista normativo è un pò complicato dal punto di vista tecnico: nel senso noi non diamo un appartamento in cambio dell’asfalto o di una strada. Un immobile in cambio di un’opera, come una rotonda, un ponte, forse sì. La cosa complicata è stimare quanto costa esattamente l’opera e quanto vale l’immobile sapendo che quest’ultimo va all’asta, e quindi al rialzo, e l’opera al ribasso perchè va a gara. È comunque un progetto a parte su cui stiamo lavorando e gli immobili in vendita nella delibera potrebbero comunque essere usati per questa modalità che stiamo studiando». I 600 immobili sono ubicati dal centro alla periferia: da via del Colosseo a via dei Coronari, da via Giolitti a Largo Corrado Ricci, da via dei Cerchi a piazza Trilussa, da via Boccea a corso Francia, da via Mazzini a via Ardeatina fino a Tor di Nona, Casilina e Ostiense. Appartamenti la maggior parte occupati da inquilini, alcuni con affitti ‘fuori mercatò: c’è ad esempio chi paga poche centinaia di euro per una casa vicino Fontana di Trevi o con vista Fori imperiali e Colosseo.

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