Foibe, inaugurata la casa del ricordo per ricordare l'esodo istriano-dalmata | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Foibe, inaugurata la casa del ricordo per non dimenticare l’esodo istriano-dalmata

Una «Casa del Ricordo» per ripercorrere con la memoria le tappe dell’esodo istriano, fiumano e dalmata e la tragedia delle foibe. È stata inaugurata oggi, a Roma, in Via di San Teodoro 72, dagli assessori capitolini alla Cultura, Giovanna Marinelli, e alla Scuola – con delega alla memoria – Paolo Masini e dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, alla vigilia del Giorno del Ricordo 2015, che verrà celebrato il prossimo 10 febbraio. Le attività della Casa saranno gestite dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Roma e dalla Società di Studi Fiumani, rappresentate oggi rispettivamente da Donatella Schürzel dell’Associazione e Marino Micich, Segretario generale società studi fiumani. Le due associazioni sono rappresentative degli italiani giunti profughi dall’lstria, da Fiume e dalla Dalmazia al termine della seconda guerra mondiale e custodiscono un vasto materiale documentario che testimonia la presenza degli esuli a Roma e nel Lazio. La struttura sarà aperta al pubblico dagli inizi di marzo, per 4 giorni alla settimana, ma ospiterà già da febbraio incontri, mostre, convegni, presentazioni di libri e proiezioni. La Casa diventerà luogo fondamentale per l’organizzazione e la catalogazione degli archivi cartacei, – fotografici e filmografici delle Associazioni, attualmente dislocati in diversi luoghi della Capitale e d’Italia. Inoltre, sarà organizzato, valorizzato e reso fruibile nella Casa il patrimonio bibliografico che racconta la vicenda dei profughi dall’lstria, da Fiume e dalla Dalmazia. Tutte le attività avranno come obiettivo la promozione, soprattutto presso le nuove generazioni, della conoscenza storica, della memoria della tragedia delle foibe, dell’esodo italiano dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra. «Oggi inauguriamo un luogo che arricchisce il patrimonio culturale di Roma – ha detto Marinelli -. Tutti i cittadini potranno accedere e dialogare con chi gestisce questa Casa. La priorità è conservare il ricordo ed è per questo che la Casa si propone anche come punto di raccolta di archivi documentali e quindi luogo di studio». «Credo che oggi sia davvero una bella giornata per Roma – ha detto Masini – Questo luogo riporta alla luce un tema che qualcuno in passato ha tentato di nascondere, ma i totalitarismi non hanno colore. È uno stimolo per ricordarci quello che è successo, perché se non rivediamo con altri occhi alcuni passaggi storici faremmo un torto a noi stessi». Masini ha infine ricordato che ad aprile il Comune di Roma porterà 140 studenti sui luoghi della tragedia delle foibe. «Noi esuli abbiamo assorbito le storie, il distacco dalla terra, le ostilità – ha commentato Marino Micich, segretario generale Società studi fiumani – ma abbiamo trovato a Roma anche tanta solidarietà, in particolare dal mondo ebraico. È un mondo variegato, quello degli esuli che lasciavano la loro terra fuggendo dal totalitarismo jugoslavo. Fu una scelta forte quella di mantenere la propria identitá italiana, e molti rimasero lì. Furono coinvolte 300 mila persone, per questo lo chiamiamo ‘esodò. Ma é stata anche una pulizia etnica, ideologica». Donatella Schürzel, dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha sottolineato il grande lavoro svolto «per questa casa. È stato un percorso di molti anni, con molte difficoltà incontrate e superate. Siamo riusciti a fare squadra, e speriamo che i risultati si vedano. Noi ci sentiamo, in questa sede, davvero a casa nostra. La casa non é in questa posizione per caso: siamo alle spalle del foro di Augusto, che ha costituito la regione istriana, c’é la chiesa di S.Anastasia, che ebbe contatti con il mondo illirico. Qui non vogliamo ricordi ‘nostalgicì ma legati alla documentazione storica, e – ha concluso – in questa casa ci sarà grande spazio anche per iniziative culturali, di accoglienza e per prossime future collaborazioni».

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