Latte, in Campidoglio la manifestazione degli allevatori per non morire: colpa dei prezzi di 20 anni fa | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Latte, in Campidoglio la manifestazione degli allevatori per non morire: colpa dei prezzi di 20 anni fa

«Con questi prezzi non riusciamo a coprire i nostri costi di produzione, siamo sotto di almeno 5 centesimi al litro, se si va avanti così rischiamo davvero la chiusura». A parlare è Daniele Colognesi, 42 anni, titolare dell’azienda a conduzione familiare ‘La Torrè a 30 chilometri da Roma, dove vengono allevati 260 bovini da latte di razza frisona italiana. «Sono venuto oggi qui a piazza del Campidoglio perchè non sappiamo davvero più cosa fare per far quadrare i conti – confessa Daniele – il nostro latte ci viene pagato meno di 40 centesimi al litro come 20 anni fa, eppure penso che qualsiasi prodotto a distanza di tutti questi anni non possa costare uguale». «Ridurre i capi in azienda per abbattere i costi non è possibile perchè abbiamo costruito con fatica, facendo forti investimenti, strutture adatte ad ospitare questo numero di capi – sottolinea l’allevatore – certo, ridurremmo di un pò le spese di gestione ma poi aumentano i costi generali, dall’energia elettrica ai mangimi, e i problemi rimangono». Cosa fare allora? «Far capire a chi ritira il latte ma anche ai consumatori che il prodotto di qualità ha dei costi superiori di diversi centesimi – afferma Daniele – a partire dai maggiori controlli per la sicurezza del prodotto a vari comportamento più etici nei confronti dell’ambiente; tutti costi aggiuntivi che in qualche modo dovrebbero essere ripartiti lungo la filiera per poter ripagare in modo equo e corretto chi produce». E allora ecco che per poter andare avanti in famiglia si lavora di più. «Spesso e volentieri suppliamo ai maggiori costi che dobbiamo affrontare con la nostra manodopera – conclude Daniele – si cerca di fare 2 ore in più al giorno, di tagliare qualche cosa alla nostra remunerazione, non è un caso che siamo 5 della famiglia che lavoriamo in azienda e per tutti vige la regola del sacrificio».

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