Roma piccola e Parma orgoglioso: all'Olimpico uno 0-0 a da fischi. Garcia: "Non abbiamo alibi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma piccola e Parma orgoglioso: all’Olimpico uno 0-0 a da fischi. Garcia: “Non abbiamo alibi”

– Un muro di orgoglio, spirito di bandiera e professionalità alzato all’Olimpico da un Parma ultimo in classifica e sull’orlo del fallimento ha fatto fallire clamorosamente il progetto di rilancio della Roma, costretta invece ad un quasi umiliante 0-0 in casa e che teme ora di veder definitivamente scappare la Juventus. Al termine di 90 minuti di calcio masticato male, lontanissimo dalle spumeggianti prestazioni della scorsa stagione dei giallorossi, i tifosi hanno espresso tutta la loro rabbia con bordate di fischi e invettive, fischi che poco prima avevano sottolineato anche l’uscita di scena di Doumbia, il nuovo arrivato che avrebbe dovuto rivitalizzare l’asfittico attacco romanista e che invece all’esordio ha deluso, come lo stesso Gervinho, atteso da molti come il salvatore della patria. Se il buon giorno si vede dal mattino, l’approccio in giallorosso dell’ivoriano ex Cska non è stato memorabile, ma non si può certo imputare solo a lui il grave passo falso della squadra di Garcia. Otto partite in casa senza vittorie, non succede dal 30 novembre, sono indice di una crisi più profonda, e meno male che il Napoli tentennante per ora non è ancora una minaccia al secondo posto. Sembra incredibile che la squadra seconda in classifica non riesca a battere l’ultima, staccata di ben 37 punti, ma questo è successo. Il tecnico francese aveva avvertito che il Parma «è una squadra che non molla» e aveva chiesto ai suoi la massima concentrazione «per dimostrare che c’è divario in classifica tra noi e loro». Quel divario non si è visto, anche se ovviamente la Roma ha avuto le sue occasioni per segnare, ma nessuno potrà dire che il pareggio non sia giusto. Per scardinare l’organizzato sistema di gioco di Donadoni, il francese aveva deciso di schierare una formazione molto offensiva, con Dumbia, Gervinho e Ljaijc sostenuti da Keita, De Rossi e Nainngolan, con Florenzi chiamato a spingere al posto dell’assente Maicon. Fermo Totti, l’influenza che ha debilitato il capitano ha escluso all’ultimo anche Pjanic, togliendo un pò di fosforo all’azione giallorossa. Il Parma, con un equilibrato 4-3-3, si è affidato alle puntate offensive di Belfodil e Varela per tenere all’inizio in apprensione la retroguardia della Roma, che ha impiegato ben 15 minuti per il primo tiro in porta, provato da Florenzi su assist di Nainngolan. L’occasione più chiara per i padroni di casa al 23′, quando prima Gervinho e poi Ljajic si sono visti ribattere dal corpo dei difensori due conclusioni a botta sicura. Un colpo di testa nel finale di Keita, parato da Mirante sulla linea, non ha evitato alla Roma i primi fischi all’intervallo. Nella ripresa, con Doumbia ancora poco inserito negli schemi, Gervinho volenteroso, ma un pò scarico e Ljajic impreciso, Garcia al 13′ ha tolto un lento De Rossi per cercare di trovare fortuna con Verde. Questa volta però il jolly non è bastato, pur creando qualche scompiglio in più nell’area ducale, a cambiare il destino della partita. Non è quindi con il miglior spirito che la Roma si prepara a ricevere il Feyenoord per i sedicesimi di Europa League, ma Garcia dovrà trovare il cambio di passo per non veder tramontare troppo in fretta l’intera stagione. – La Roma si è dimostrata impotente contro l’ultima in classifica, ma l’allenatore giallorosso, Rudi Garcia, pur ammettendo di «non avere alibi», vede solo due difetti nella prestazione dei suoi: un primo tempo «dal ritmo troppo lento» e l’imprecisione al tiro. «Il nostro problema è stato il primo: troppo lento. Un ritmo e possesso palla troppo lenti, che ci hanno impedito di vincere all’Olimpico come non riusciamo a fare da molto – ha detto l’allenatore francese -. Ora dobbiamo concentrarci sul futuro. Non abbiamo alibi, neanche le tante assenze. Con questa squadra era possibile e normale vincere la partita». «Ora – ha proseguito Garcia – guardiano avanti per noi e i nostri tifosi. Però le occasioni per vincere le abbiamo avute. Nel secondo tempo abbiamo giocato meglio, abbiamo tirato 20 volte e solo quattro nello specchio. Se non inquadri la porta è difficile segnare e vincere». L’allenatore della Roma dice di aver confidato anche nell’entusiasmo« di Gervinho e Doumbia, schierati in campo dall’inizio: »Confidavo che il loro entusiasmo per aver vinto la Coppa d’Africa potesse essere un bene per la squadra – ha spiegato – sapevo che per loro sarebbe stato difficile giocare 90 minuti. Poi non ho potuto sostituirli entrambi. I fischi? Normale che il pubblico sia deluso, dopo uno 0-0 con gli ultimi in classifica«. Tra i giallorossi, Alessandro Florenzi ammette il momento difficile ma guarda avanti come chiede i suo allenatore: »Non siamo riusciti a ottenere il risultato che volevamo ottenere, abbiamo fatto un brutto passo falso e non lo possiamo negare, ma possiamo fare ancora rimonte come in passato. La Roma non mollerà niente finchè non lo dirà la matematica«. Il pari all’Olimpico è una flebile luce nel buio tunnel del Parma, ma Roberto Donadoni dà atto ai suoi di »fare sempre il loro dovere«, nonostante tutto. »Sembra quasi che nella altre partite non abbiamo fatto come oggi – ha detto rispondendo agli elogi per la prestazione – sarebbe una bugia. Questi ragazzi faranno sempre il loro dovere, abbiamo il dovere di provarci finchè la matematica non ci condanna. Chi falsa il campionato non è chi sta in campo, ma chi sta fuori a parlare. È mortificante sentirsi dire certe cose«. »I giocatori continuano a sudare e a sacrificarsi dimostrando di essere un gruppo coeso. Sono contento per la squadra prima tutto, vedremo cosa ci riserverà il futuro. Quando ci saremo tutti, avremo ancora più chance, come abbiamo lottato oggi contro una grande squadra, con volontà e determinazione. I ragazzi – ha concluso il tecnico lombardo – meritano il risultato, continuiamo così«.- La Roma si è dimostrata impotente contro l’ultima in classifica, ma l’allenatore giallorosso, Rudi Garcia, pur ammettendo di «non avere alibi», vede solo due difetti nella prestazione dei suoi: un primo tempo «dal ritmo troppo lento» e l’imprecisione al tiro. «Il nostro problema è stato il primo: troppo lento. Un ritmo e possesso palla troppo lenti, che ci hanno impedito di vincere all’Olimpico come non riusciamo a fare da molto – ha detto l’allenatore francese -. Ora dobbiamo concentrarci sul futuro. Non abbiamo alibi, neanche le tante assenze. Con questa squadra era possibile e normale vincere la partita». «Ora – ha proseguito Garcia – guardiano avanti per noi e i nostri tifosi. Però le occasioni per vincere le abbiamo avute. Nel secondo tempo abbiamo giocato meglio, abbiamo tirato 20 volte e solo quattro nello specchio. Se non inquadri la porta è difficile segnare e vincere». L’allenatore della Roma dice di aver confidato anche nell’entusiasmo« di Gervinho e Doumbia, schierati in campo dall’inizio: »Confidavo che il loro entusiasmo per aver vinto la Coppa d’Africa potesse essere un bene per la squadra – ha spiegato – sapevo che per loro sarebbe stato difficile giocare 90 minuti. Poi non ho potuto sostituirli entrambi. I fischi? Normale che il pubblico sia deluso, dopo uno 0-0 con gli ultimi in classifica«. Tra i giallorossi, Alessandro Florenzi ammette il momento difficile ma guarda avanti come chiede i suo allenatore: »Non siamo riusciti a ottenere il risultato che volevamo ottenere, abbiamo fatto un brutto passo falso e non lo possiamo negare, ma possiamo fare ancora rimonte come in passato. La Roma non mollerà niente finchè non lo dirà la matematica«. Il pari all’Olimpico è una flebile luce nel buio tunnel del Parma, ma Roberto Donadoni dà atto ai suoi di »fare sempre il loro dovere«, nonostante tutto. »Sembra quasi che nella altre partite non abbiamo fatto come oggi – ha detto rispondendo agli elogi per la prestazione – sarebbe una bugia. Questi ragazzi faranno sempre il loro dovere, abbiamo il dovere di provarci finchè la matematica non ci condanna. Chi falsa il campionato non è chi sta in campo, ma chi sta fuori a parlare. È mortificante sentirsi dire certe cose«. »I giocatori continuano a sudare e a sacrificarsi dimostrando di essere un gruppo coeso. Sono contento per la squadra prima tutto, vedremo cosa ci riserverà il futuro. Quando ci saremo tutti, avremo ancora più chance, come abbiamo lottato oggi contro una grande squadra, con volontà e determinazione. I ragazzi – ha concluso il tecnico lombardo – meritano il risultato, continuiamo così«.

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