Tavolini, slitta l'ok alla Cosap: rischio sconto al Colosseo | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tavolini, slitta l’ok alla Cosap: rischio sconto al Colosseo

– Slitta l’ok del Campidoglio sulle nuove tariffe Cosap e occupazione del suolo pubblico. Ancora non si è trovata una quadra sul come calcolare la tassa in modo ponderato a seconda delle zone di Roma. Si rischia che in piazza del Colosseo si paghi di meno rispetto al passato. E la delibera potrebbe essere anche eliminata dalle propedeutiche al bilancio 2015 ed essere approvata in Aula in un secondo momento. Le commissioni capitoline Commercio e Bilancio, riunitesi oggi in seduta congiunta, non hanno votato il parere favorevole alla delibera propedeutica. «Ci sono delle perplessità sull’indicizzazione delle strade e sui coefficienti che danno le tariffe – spiega il presidente della commissione Bilancio Alfredo Ferrari – Se nelle prossime ore si riesce a formulare una proposta condivisa allora la delibera della Cosap può essere votata con il bilancio sennò troveremo altre vie». «È emerso che la classificazione delle strade, indispensabile per la città, in alcuni casi non risponde alle esigenze del commercio – commenta il presidente della commissione Commercio Orlando Corsetti – Tanto per fare un esempio oggi a piazza del Colosseo si paga al giorno 0,79 centesimi al metro quadrato, più la tassa degli ombrelloni che corrisponde a 65 euro l’anno al metro lineare. Con la proposta di delibera, oltre allo sconto sugli ombrelloni, la tariffa Cosap passerebbe a 0,73. Ed è impensabile che l’amministrazione svenda l’occupazione di suolo pubblico. Avere 10 tavolini davanti al Colosseo significa avere un grande business. A Trastevere, invece, nel mercato di piazza San Cosimato, che ormai sta morendo, le tariffe si quadruplicherebbero». «Questi esempi – aggiunge – ci dicono che quel lavoro va approfondito e calibrato meglio. Inoltre dovremmo tentare di portare qualche risorsa nelle casse dell’amministrazione e penso anche ci siano i margini per farlo. Milioni di euro che vanno poi reinvestiti per combattere l’abusivismo commerciale e per valorizzare le strade».

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