Patrimonio, meno sconti per le dismissioni degli immobili comunali. Marino: "Ora ordine" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Patrimonio, meno sconti per le dismissioni degli immobili comunali. Marino: “Ora ordine”

Meno sconti per chi vorrà acquistare all’asta i circa 600 immobili messi in vendita Campidoglio. Nessuno invece per gli appartamenti di pregio in centro storico. E alla lista si aggiungono altre case, di cui due con affaccio su piazza Navona. La maggioranza parla di «operazione trasparenza», e intanto continua in assemblea capitolina l’iter per l’approvazione della delibera che continuerà fino a giovedì. Tra le novità previste nel maxiemendamento, approvato oggi in commissione Patrimonio, non più uno sconto del 30% ma del 15% per i residenti degli immobili che vorranno acquistare i loro appartamenti; nessuno sconto, invece, per le case di pregio nel centro storico; due mesi di tempo per gli inquilini ‘morosì per mettersi in regola: avranno 60 giorni dalla comunicazione del Comune per ‘saldare i loro debitì. «Non c’è nessuna svendita – spiega il presidente della commissione Patrimonio Pierpaolo Pedetti – Non è uno sconto. In tutte le cartolarizzazioni che sono state fatte nel nostro Paese sono stati applicati agli inquilini delle diminuzioni di prezzo. Il 15% è lo stesso abbattimento che viene fatto se l’immobile viene messo all’asta occupato. Per gli immobili di pregio nessuno sconto perchè pensiamo realisticamente di venderli in prima battuta. Per quanto riguarda i morosi nessuno se rimane tale potrà acquistare gli immobili. Infine per il diritto di prelazione, invece, abbiamo allungato i tempi da 60 a 90 giorni». Il maxiemendamento è stato sdoppiato in due emendamenti, uno che riguarda le modifiche alla parte regolamentare della delibera, l’altro la lista degli immobili. Tra le modifiche apportate al provvedimento la messa in vendita di 8 immobili che erano stati stralciati dalla lista perchè destinati a fini sociali. Tra questi quelli in via Monte Croce, via Monte Candida, via Ostiense, via Portuense, e via dell’Arco del Monte. Rimangono non in vendita e destinati a fini sociali quelli siti in via di Tor Marancia, via dei Dalmati, via Pisino e via delle Saline. E tra maggioranza e opposizione è ancora polemica: «Hanno deciso di toglierli e di metterli in vendita perchè sarebbe stata una regalia – commenta il consigliere del Pdl Giordano Tredicine – La cosa dannosa è che quegli immobili erano stati indicati dai presidenti dei municipi e alcuni erano oggetto di occupazione. Abbiamo chiesto di inserire tra gli immobili in vendita anche tutto il blocco dei locali commerciali in via dei Cerchi, dal civico 25 al 37, che attualmente sono liberi e altri locali in via di San Teodoro». «Sia gli immobili di via di San Teodoro che di via dei Cerchi – risponde il consigliere radicale della Lista civica Marino Riccardo Magi – non possono sicuramente essere inseriti nell’elenco degli immobili in vendita in quanto beni vincolati e rientranti nell’ambito strategico e monumentale dell’area centrale. Per questi beni si possono immaginare molti modi per metterli a reddito, ma di certo non la vendita». E intanto il capogruppo della Lista Marchini Alessandro Onorato si reca al Dipartimento Patrimonio e chiama i carabinieri: «Gli uffici non ci danno i documenti e noi abbiamo appena chiamato i Carabinieri. Perchè non sono in vendita le sedi di partito? Perchè si decidono di stralciare alcuni beni dalla delibera e inserirne altri? Forse dipende dall’amicizia giusta con qualcuno della giunta Marino?». Il sindaco Ignazio Marino chiosa: «Stiamo cercando di mettere ordine dopo anni di disordine. Lo stiamo facendo perchè vogliamo avere risorse economiche da investire nei servizi ai cittadini e nel disagio sociale. Questo vuol dire nuovi alloggi popolari che in questa città non si costruiscono quasi più».

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