Roma, Garcia si gioca tutto in Olanda | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, Garcia si gioca tutto in Olanda

Tanta voglia di uscire dalla crisi e andare avanti in Europa, è la parola d’ordine di Rudi Garcia alla vigilia del ritorno della gara con il Feyenoord: «Vogliamo qualificarci, siamo a Rotterdam per questo – evidenzia il francese -. Sappiamo di dover segnare per passare il turno, è questo il quadro della partita dopo l’1-1 dell’andata. Il Feyenoord ha qualità tecnica, ma domani dobbiamo essere ambiziosi. Può essere che serva un pizzico di follia a questa Roma, una squadra che vuole vincere deve prendersi dei rischi». Dentro o fuori, non solo dall’Europa ma anche dal resto della stagione. Francesco Totti carica di mille significati l’appuntamento di domani sera. La Roma, secondo il capitano giallorosso, non solo si giocherà il pass per gli ottavi di Europa League ma avrà anche l’occasione per ritrovare se stessa e uscire da una crisi innescata da una serie infinita di pareggi. «Una singola partita può cambiare una stagione, e quella col Feyenoord può condizionare tutto l’anno – sottolinea il n.10 senza troppi giri di parole – Vincere potrebbe rappresentare la svolta perchè passeremmo il turno, torneremmo alla vittoria e avremmo così più fiducia nei nostri mezzi, affronteremmo la Juventus in maniera diversa». Per pensare allo scontro diretto con i bianconeri però ci sarà tempo, prima Totti e compagni dovranno fare i conti con l’impegno di Rotterdam. Città che non evoca grandi ricordi nella mente del capitano romanista: «Qui a Rotterdam ho giocato la finale dell’Europeo del 2000, ci ho pensato mentre venivo in conferenza stampa. Purtroppo non ho bellissimi ricordi, non è stata una bellissima giornata – ammette Totti – sono passati tantissimi anni, e spero che domani possa uscire un risultato ben diverso». Anche se poi, a ben ricordare, dopo il ko con la maglia dell’Italia arrivò lo scudetto con quella della Roma: «Allora perdiamo pure domani, ma dovete firmarmelo col sangue che poi vinciamo il titolo, altrimenti no. A parte gli scherzi, intanto pensiamo a vincere domani, che poi vinciamo anche lunedì contro la Juventus». E in entrambe le gare, al centro dell’attacco, ci sarà sempre lui: «Ma io mi alleno al 100% per mettere in difficoltà l’allenatore, poi se mi fa giocare vuol dire che me lo merito. La verità è questa – sottolinea Totti – C’è un detto che gira per Roma secondo il quale finchè ci sono io non ci sarà un altro centravanti. Ma io ho sempre detto: magari arrivasse un altro Batistuta. Poi le scelte le fa l’allenatore, è lui a decidere se gioco io o un altro». O a decidere chi deve uscire dal campo, come a Verona: «La reazione al momento della sostituzione? Stavo bene e in quel momento mi sentivo un pò Toni, volevo fare gol di testa su calcio d’angolo – replica col sorriso il n.10 -. Sono cose che succedono in campo, ma non c’è nessun problema e non ci sarà mai nessun problema. Nessun caso». La speranza è che fuori e dentro lo stadio De Kuip, dopo gli scontri nella Capitale tra tifosi olandesi e forze dell’ordine, tutto fili liscio. Le immagini di violenza, infatti, non sono piaciute a nessuno, compreso Totti: «Io mi diverto in campo, ma quello che accade fuori è bruttissimo per tutti – le parole del capitano giallorosso – Per me dovrebbero fare come in Grecia, prendere seri provvedimenti, oppure multare o fermare le società di questi tifosi che fanno questi casini. Ma in Italia purtroppo una cosa del genere non succederà mai».

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