Orlandi, il fratello di Emanuela scrive a Mattarella: "Chiediamo verità" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Orlandi, il fratello di Emanuela scrive a Mattarella: “Chiediamo verità”

«Un paese senza giustizia è un paese senza civiltà», «gli scomparsi e gli omicidi non si archiviano». Sono alcuni degli striscioni esposti questa mattina a pochi metri di distanza dal Quirinale durante un presidio organizzato dal fratello di Emanuela Orlandi, Pietro. Negli striscioni, oltre alle immagini della ragazza scomparsa trentadue anni fa, anche le foto di altre persone uccise o di cui non si ha più notizia: dalla piccola Denise a Roberta Ragusa. Pietro Orlandi ha anche scritto una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Non rinuncerò mai alla speranza che un giorno la verità e la giustizia non siano più relegate a semplici utopie, ma tornino ad essere i principi fondamentali di uno stato che si reputa civile – scrive in un passaggio della missiva – sono certo, presidente, che comprenderà l’angoscia che ci opprime, la stessa che lei ha vissuto nella tragedia che ha colpito la sua famiglia, quel senso di impotenza e insieme il non voler cedere e accettare che un fratello possa morire perchè qualcuno ha deciso così». Pietro Orlandi si augura che: «Ci sia collaborazione tra lo stato italiano ed il Vaticano». «È assurdo che l’inchiesta vada avanti da trentadue anni senza una conclusione – sottolinea – sono state fatte tanti ipotesi arrivate a metà. Ho sempre considerato il Vaticano la mia famiglia. Ma questa indifferenza, per non dire omertà, non ha giustificazione». Il fratello di Emanuela Orlandi si augura che la Procura non archivi il caso. «Al momento ci sono sei indagati – ricorda – archiviare sarebbe un fallimento per la giustizia. Ho visto nel presidente Mattarella una persona sensibile e dal grande senso della giustizia. Mi farebbe molto piacere poterlo incontrare di persona, anche per un breve colloquio informale».

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