Pd, Zingaretti apre alla fase delle riforme istituzionali: "Adesso nuovo Lazio" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pd, Zingaretti apre alla fase delle riforme istituzionali: “Adesso nuovo Lazio”

– In sei mesi «fondare una nuova Regione Lazio» riformando radicalmente la governance istituzionale degli enti locali e rimettendo a sistema un quadro complicato da mille livelli decisionali, con al centro – geograficamente e giuridicamente – il groviglio Roma Capitale-Città Metropolitana. È l’ambizione della giunta regionale del Lazio guidata da Nicola Zingaretti, che stamattina nel corso di una riunione di maggioranza ha lanciato la sua idea di un Testo unico per le riforme istituzionali che possa attuare la legge Delrio, quella che riorganizza, a cominciare dalle Province, i confini e le competenze delle amministrazioni locali. Lo strumento sarà una proposta di legge di iniziativa di giunta nella quale possano confluire anche altre proposte di legge già scritte sulle Comunità montane e sulle Unioni di Comuni, oltre alle norme relative agli assetti di governo di Roma e del suo hinterland. Al momento, infatti, tutto è regolato da una legge del 1999, precedente dunque perfino alla riforma del titolo V della Costituzione. «La Delrio – ha spiegato il governatore – impone una innovazione, che non si può fare con delle riformette o delle ‘toppè. Vogliamo costruire un’altra Regione Lazio, meno burocratica, cancellando i doppioni inutili. Bisogna chiarire bene chi fa cosa». La Delrio, infatti, individua dei grandi capitoli come ‘Ambientè o ‘Pianificazione urbanisticà che vanno calati nel concreto per dire addio, ad esempio, a «strade che cambiano gestore ogni chilometro o strade in cui sullo stesso chilometro intervengono tre enti diversi». Su questo futuro Testo unico Zingaretti ha lanciato una sorta di ‘patto costituentè alle opposizioni: «Ci auguriamo siano coprotagoniste di questa grande sfida – ha affermato – Proponiamo a tutto il Consiglio la ‘grande riformà. Non dobbiamo essere liquidatori ma fondatori della nuova Regione». La reazione del centrodestra è stata decisamente scettica: Pietro Di Paolo, dato prossimo all’adesione al movimento di Matteo Salvini, parla di «politica degli annunci: ci faremo un’opinione quando vedremo il testo». «Non c’è stata neanche una legge, a oggi – ha aggiunto il capogruppo FI Antonello Aurigemma – che abbia riportato nei fatti le tante chiacchiere di questi mesi». «In Regione stiamo ancora aspettando l’avvio della discussione sui poteri di Roma Capitale – il commento di Francesco Storace (La Destra) – Sono passati due anni, ora ne passeranno altrettanti». Ma per il capogruppo Pd Marco Vincenzi «l’obiettivo è chiudere questo percorso nell’arco di 4-6 mesi: il testo dovrà essere oggetto di un dibattito approfondito sia sul territorio sia con le opposizioni». Ma anche all’interno del Pd: «Attorno a metà marzo – ha annunciato il segretario regionale Fabio Melilli, stamattina presente alla riunione – ci sarà una direzione sulle riforme istituzionali. Il partito sarà da stimolo e darà una mano. Sarà accanto alla grande capacità di cambiamento che la giunta Zingaretti sta dimostrando».

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