Per la Roma un pareggio anche contro il Chievo, Garcia: "Inquietante". Per Mattiello frattura di tibia e perone | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Per la Roma un pareggio anche contro il Chievo, Garcia: “Inquietante”. Mattiello si frattura tibia e perone

– Il tecnico della Roma, Rudi Garcia, è categorico. «Non ha funzionato niente – ammette -. Brutto gioco, scelte sbagliate, un primo tempo davvero brutto. Non siamo stati capaci nemmeno di fare due passaggi giusti. Non mi spiego perchè abbiamo giocato cosi male. Venivamo da buone prestazioni, non eravamo in crisi di fiducia, anzi. Non riesco davvero a spiegarmi i motivi di una prestazione così. Ci sono sconfitte incoraggianti e vittorie inquietanti: questo è un pareggio inquietante. La squadra è stata scarsa: anche se avessimo giocato due o tre ore, non avremmo segnato». «Un pò meglio nella ripresa – sottolinea il tecnico giallorosso -. Ma davvero troppo poco per sperare di battere il Chievo. Li avevamo studiati con grande attenzione. Sapevamo che loro sono bravi a chiudersi, a portare un pressing alto. Ma penso che il pomeriggio che abbiamo passato guardando il videotape del Chievo non sia servito proprio a nulla». Garcia poi sottolinea come «il momento più brutto, il vero punto nero di questa giornata è l’infortunio a Mattiello. Voglio fargli un grande in bocca al lupo. Sono molto triste per il ragazzo. È stato un brutto infortunio che per molto tempo ha condizionato anche la partita. Un infortunio così causa in campo difficoltà e sotto il profilo psicologico ha messo in crisi i giocatori. Ma sia ben chiaro – ha puntualizzato -, non è questo l’alibi per dire che abbiamo sbagliato partita. Nemmeno il campo magari che non favoriva un buon palleggio. Alibi non li cerco e non li voglio. Abbiamo giocato male. Punto e basta». Rolando Maran ha la faccia triste. «Onestamente faccio fatica a commentare questa partita e l’ottima prestazione della mia squadra – dice -. Questo punto è importante ma non possiamo festeggiarlo; quello che è accaduto a Mattiello è terribile. È davvero un brutto infortunio, sono convinto che tornerà più forte di prima. Lo farà perchè è un ragazzo eccezionale – sottolinea -. Non è stato facile soprattutto per chi era in campo continuare; mi sono sgolato parecchio subito dopo per richiamare la squadra. Per dieci minuti eravamo assenti». «È un pareggio che ci soddisfa perchè abbiamo giocato alla pari con la Roma cercando sino alla fine di impensierirla – conclude Maran -. La classifica? Ora ci dice bene, ma la strada è lunga e molto molto difficile, non dobbiamo fare tabelle o troppi calcoli, ma solo cercare di raccogliere più punti possibili gara per gara. Stiamo facendo bene, ma c’è ancora davvero tanto da fare e da migliorare». Quando gioca la Roma il pareggio ormai è una certezza. La squadra di Garcia colleziona l’ottavo pari nelle ultime nove gare di campionato. Difficile ipotizzare che con questo passo Totti e compagni possano impensierire una Juventus che ora ha la grande occasione per scavare un solco incolmabile sulla strada dello scudetto. Ma difficile anche sperare di respingere, se l’andazzo è questo, l’assalto delle pretendenti al secondo posto. È un Roma monocorde quella che al Bentegodi divide la posta con il Chievo perchè i giallorossi non brillano. Il Chievo si dimostra squadra ostica, lotta con caparbietà – e lo dimostra il bruttissimo infortunio al 17′ del giovanissimo Mattiello che contende la palla a Nainggolan e si frattura una gamba – dopo lo choc i team veronese si chiude a riccio e poi riparte ficcante, ma il maggior tasso tecnico dei capitolini dovrebbe fare quella differenza che invece non si nota. Alla Roma difetta anche l’approccio alla partita. Molle, senza idee e spessore. È infatti la formazione di casa a condurre le danze anche se la prima occasione della partita è una girata di Iturbe su imbeccata di Gervinho che non trova lo specchio della porta difesa da Bizzarri. Poi c’è molto più Chievo che Roma. De Sanctis è bravo ad accompagnare Pellissier fuori zona tiro arrivato tutto solo davanti alla porta giallorossa dopo uno sciagurato disimpegno della retroguardia di Garcia. Al 17′ arriva l’incidente a Mattiello. È un episodio che incide molto sulla gara anche se, nell’immediato, tutti in campo reagiscono con grande professionalità. Nell’occasione il giovane difensore entra in contrasto con Nainggolan, ma le responsabilità del centrocampista belga sono assolutamente nulle. Una vera e propria disdetta che lascia attoniti per diversi minuti tutti. Nel finale di tempo è la solita accelerazione di Gervinho a mettere paura al Chievo, ma il destro dell’ivoriano esce di un soffio alla destra di Bizzarri. Troppo poco per una squadra infarcita di giocatori di qualità. Intanto i ragazzi di Maran ci mettono grinta, corsa e determinazione. La qualità soprattutto in fase offensiva lascia a desiderare, ma nonostante la volontà i pericoli dalle parti di DeSanctis sono evanescenti. Totti è il simbolo del momento opaco della formazione di Garcia. Il capitano palla al piede dispensa idee e palloni importanti, ma non gli si può chiedere anche di pressare, correre e contrastare costantemente anche se fa pure questo visto che i compagni, come Paredes e Keita, non riescono a prendere in mano il pallino del gioco. Quando Garcia capisce che deve cambiare registro, il tecnico inserisce Ljajic per Totti e anche Verde per Iturbe per dare più brio al suo attacco, ma il progetto riesce a metà. Il Chievo si chiude ancora di più, accentua la sua fase difensiva. Nel finale la Roma sembra di poter dimostrare qualcosa. Gervinho riprende vigore e grazie alla collaborazione di Ljaijc la fascia sinistra dell’attacco giallorosso diventa pericolosa anche perchè un generoso Schelotto nell’uno contro uno dimostra di essere un esterno difensivo adattato e non di ruolo. Ad un manciata di minuti dalla fine un contatto tra lo stesso Schelotto e Gervinho lanciato da Ljaijc è giudicato con benevolenza da Mazzoleni, incerto e spesso beccato dal pubblico. Il rigore ci poteva stare. Avrebbe forse dato la vittoria alla Roma ma non fugato i dubbi sulla squadra di Garcia.

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