Bilancio, arriva l'esenzione Irpef per oltre 600mila romani. Ma salta l'aumento per la tassa di soggiorno | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Bilancio, arriva l’esenzione Irpef per oltre 600mila romani. Ma salta l’aumento per la tassa di soggiorno

I sindacati attaccano: «Constatare che un lavoro che è stato specifico oggetto di trattativa sindacale venga invece pubblicizzato come esclusivo merito dell'amministrazione è avvilente e anche offensivo» tuonano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil

Dopo la riduzione della Tari a Roma si allunga la coperta dell’esenzione Irpef. E con il bilancio 2015 613mila romani non pagheranno la tassa. Un risparmio in media di 112 euro a famiglia. E il sindaco Ignazio Marino annuncia: «Con questa manovra i cittadini avranno 20 milioni di euro in più nelle loro tasche». Ma Cgil, Cisl e Uil non ci stanno: «L’idea è nostra. Campidoglio ci rispetti». Continua in assemblea capitolina la maratona d’Aula per dare il via libera al bilancio. Ma oggi il primo cittadino, con una conferenza ‘a sorpresà – era prevista infatti un punto stampa con Cgil, Cisl e Uil per presentare l’intesa sulle relazioni sindacali -, svela una delle novità più importanti della manovra: «L’anno scorso avevamo esentato i romani con reddito fino a 10mila euro – spiega il chirurgo dem – Oggi innalziamo l’esenzione Irpef a tutti romani che hanno un reddito fino a 12mila euro. Rimettiamo 9,3 milioni di euro nelle tasche dei cittadini più deboli. Il numero dei romani che avrà l’esenzione passerà da 530mila a 613mila e quindi 83mila cittadini in più avranno un beneficio da questo bilancio». E poi chiosa: «Abbiamo messo 11,5 milioni di euro nelle tasche dei romani perchè abbiamo diminuito per la prima volta nella storia di questa città la tariffa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Oggi altri 9 milioni di euro perchè eliminiamo l’addizionale Irpef per tutti i romani che hanno un reddito inferiore a 12mila euro». Soddisfatta la maggioranza in Campidoglio: «L’aumento dei cittadini esenti dal pagamento dell’addizionale Irpef è una bella notizia per tutti i romani, e siamo felici di aver raggiunto un altro obiettivo» dice il coordinatore Fabrizio Panecaldo. Mentre i sindacati attaccano: «Constatare che un lavoro che è stato specifico oggetto di trattativa sindacale venga invece pubblicizzato come esclusivo merito dell’amministrazione è avvilente e anche offensivo» tuonano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Claudio Di Berardino, Mario Bertone e Pierpaolo Bombardieri. «Il punto ora – continuano – è capire se il sindaco Marino e la sua giunta se la sentono di continuare il confronto e raggiungere un accordo condiviso. È tempo che Marino e la sua giunta la smettano di essere conservatori. E imparino a rispettare il sindacato». Intanto, dopo lo stralcio di ieri della delibera su Cosap e Osp, oggi la giunta ‘sfilà dalle propedeutiche al bilancio anche il provvedimento che riguarda la tassa di soggiorno. Nessun ulteriore aumento quindi per i turisti che verranno in vacanza a Roma. E in particolare per gli hotel a 5 stelle dove l’intenzione del Campidoglio era quella di far arrivare il ‘balzellò a 10 euro a notte. «La delibera è stata ritirata su richiesta della commissione – spiega la presidente della commissione capitolina Turismo Valentina Grippo – Durante i lavori si è valutato che la redistribuzione della tassa di soggiorno avrebbe penalizzato la ricettività di lusso della Capitale senza giovare davvero agli hotel di diverso livello e senza peraltro influire sulla permanenza dei turisti a Roma». Il Campidoglio punta ad avere un contributo di soggiorno ‘proporzionatò al costo delle camere degli hotel. Cioè più paghi, più alta è la tassa. Ma su quest’ipotesi dovrà intervenire il governo nazionale e il sindaco Marino ha già inoltrato la sua richiesta al ministro Dario Franceschini. Nel frattempo contro l’evasione della tassa di soggiorno, che si aggira intorno agli 80 milioni di euro, è in arrivo una task force dedicata al recupero delle risorse. Su questo il Pd presenterà la prossima settimana un emendamento alla delibera madre sul bilancio.

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