Rugby, Sei nazioni: il Brunel rilancia l'Italia, ma la Francia resta favorita | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Rugby, Sei nazioni: il Brunel rilancia l’Italia, ma la Francia resta favorita. Parisse: “Sarà battaglia”

La Francia del rugby si presenta all’Olimpico in crisi di risultati e nell’occhio del ciclone per le prestazioni offerte in questo Sei Nazioni e la stampa d’oltralpe non si azzarda più a scrivere, come in passato, che per i ‘Coqs’ saranno «vacanze romane». Si teme, piuttosto, che gli azzurri possano avere la meglio come avvenne nel 2011 e nel 2013. «Non posso avere l’arroganza di dire jamais deux sans trois (non c’è due senza tre, ndr), sarà una partita estremamente difficile – commenta il capitano dell’Italrugby, Sergio Parisse, ormai parigino acquisito vista la lunga militanza nello Stade Francais -. La Francia è una squadra molto più forte della nostra. Sarà una grande battaglia. In passato ci è andata bene qui a Roma, ma abbiamo prese anche tante batoste. Ogni partita ha la sua storia». L’uomo-simbolo del XV azzurro – che domani toccherà la quota-record di 112 presenze in Nazionale – non si fida della crisi dei ‘Coqs’, reduci dai due ko con Irlanda e Galles e rivoluzionati con otto cambi dal ct Saint Andrè che, sommerso dalle critiche, nei giorni scorsi si è sfogato contro i suoi stessi giocatori («siamo diventati i Babbi Natale del rugby internazionale, voglio solo giocatori che abbiano gli attributi, e voglia di arrivare fino alla fine del mondo»). Fra le novità di domani decise dal ct, l’esordio dell’ala figiana equiparata Nakaitaci. «Se non c’è nessun francese ‘doc’ migliore, ha tutto il diritto di convocare chi vuole – lo difende Parisse -. Loro sono un pò in difficoltà, ma per noi la cosa importante è come abbiamo preparato la partita: l’abbiamo fatto molto bene, sappiamo quanto siamo stati bravi in Scozia ma in passato, dopo aver fatto grandi partite, non abbiamo giocato allo stesso livello. L’obiettivo è giocare con la stessa voglia e intensità messa in campo contro la Scozia, ma per vincere domani dobbiamo giocare meglio perchè tutto sarà più difficile: le mischie, le maul molto più dure. La difesa francese è solidissima. Sarà una grande sfida». L’Italia, dopo il successo di Edimburgo, cerca un secondo scalpo al Torneo, ma per Parisse quello dell’Olimpico non sarà un derby. «Sono metà francese? Non ho niente di francese – ribadisce -. L’Italia mi ha dato la vita, i miei genitori sono italiani. All’Italia devo tutto. La Francia, invece, mi ha permesso di migliorarmi. Sono partito a 22 anni per giocare a Parigi e sono cresciuto come rugbista in un grande club francese». Da capitano, quindi, difende il compagno Castrogiovanni, escluso per scelta tecnica dopo che aveva saltato la trasferta in Scozia per i morsi di un cane. «Dire che la sua assenza porta fortuna mi fa girare un pò le palle – spiega il n.8 azzurro -, è un amico e un compagno di squadra. È un’assenza importante e farà di tutto per tornare in gruppo. So che domani giocatori come Cittadini e Chistolini che hanno fatto bene in Scozia faranno una grande partita come sono convinto che Castro sarà davanti alla tv a tifare per noi». Gli azzurri proveranno a vincere anche per lui.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login