Giubileo, Rutelli a Marino: "Datte da fà". Ma l'ex sindaco ammette: "Per le risorse tempi proibitivi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Giubileo, Rutelli a Marino: “Datte da fà”. Vaticano: “Sconcerto per la polemica politica”

– «Datte da fà». Detto chiaro e tondo, un messaggio che non lascia adito a dubbi. Il sindaco del Giubileo 2000 Francesco Rutelli si è rivolto a quello in carica Ignazio Marino sottolineando quello che un evento del genere significa. Lui lo sa, ma ha avuto molto tempo in più per preparare la città ad un evento poi entrato nella storia. Rutelli sottolinea che un uomo da solo non basta, serve una cabina di regia. L’idea, sposata anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, sembra essere l’unica adeguata tenuto conto dei tempi ristretti per organizzare l’Anno Santo. «Se fossi al posto di Marino, chiamerei in 48 ore tutti quelli che hanno responsabilità per vedere quelli che sono i problemi e individuerei il più adatto a risolvere ciascuno di essi – ha spiegato Rutelli -. Poi andrei dal Governo per dire, conti alla mano, ciò che guadagnerà dal Giubileo. Dovrà dare ciò che serve e non potrà dire di no». «C’è stato l’annuncio nei tempi e nei modi che il Santo Padre ha stabilito – ha detto Marino in mattinata all’Altare della Patria -. Oggi avrò una conversazione con monsignor Fisichella, ho già parlato questa mattina presto con Delrio e ci vedremo per organizzare quello che il Santo Padre ha definito Giubileo della Misericordia» Ma l’ex sindaco Rutelli non è il solo a dispensare consigli, oggi. I capigruppo della maggioranza capitolina, in una nota, hanno elencato le maggiori criticità da affrontare: l’emergenza abitativa, aumentare la mobilità sostenibile e migliorare il trasporto pubblico, pulire la città e riasfaltare le strade«. Intanto il capo della Polizia Alessandro Pansa ha assicurato che »l’Anno Santo si svolgerà in un clima di sicurezza che le forze dell’ordine sapranno garantire«. E in settimana ci sarà un incontro con monsignor Fisichella per definire altri aspetti organizzativi. Dalla parte del Pd torna a parlare Michele Anzaldi, deputato, già rutelliano di ferro, che non sembra proprio voler dare fiducia a Marino. Ha rimproverato al sindaco alcune affermazioni sul Giubileo del 2000 – »non c’è stata alcuna indagine della magistratura nè alcuna vittima sul lavoro«, ha ricordato Anzaldi – e si è poi chiesto: »Il Campidoglio, in primis il sindaco, sarà in grado di fare la sua parte, visto che già deve fare i conti con Mafia Capitale ed ha il gravoso compito di rimettere in sesto l’amministrazione dopo gli scandali degli anni passati?«. Intanto domani si riunirà il pool di assessori che dovrà cercare di rendere Roma una città a misura di Giubileo.

Non è piaciuta in Vaticano la polemica politica che si è scatenata attorno al Giubileo straordinario della misericordia indetto da papa Francesco a partire dal prossimo 8 dicembre. Se è vero che l’annuncio del Papa era in larga parte inatteso e comporta una programmazione in tempi stretti per accogliere le grandi masse di pellegrini in arrivo, Oltretevere si è guardato con stupore e sconcerto alla ridda di prese di posizione in campo politico divampate attorno a un appuntamento che il Papa ha concepito puramente in una dimensione spirituale e di fede. «Queste discussioni non ci riguardano», liquidano in Vaticano l’acceso confronto tra chi vuole un commissario ad hoc e chi invece ritiene che l’evento vada gestito con le strutture esistenti. Anche le stime sui costi che in questi giorni si sono rincorse oscillando tra i 400 milioni di euro e il miliardo e oltre vengono ritenute «esagerate» in ragione anche del fatto che, viene ribadito, questo Anno santo straordinario avrà un carattere fortemente decentrato con iniziative, non solo a Roma, ma in tutte le diocesi. C’è molta prudenza anche nelle previsioni sul numero di pellegrini. Più che fare il confronto con il Giubileo del 2000 in cui i fedeli giunti a Roma sono stati all’incirca 25 milioni, in Vaticano al momento si ragiona più che altro guardando al recente Anno della Fede che ha fatto convergere nella Capitale circa 8 milioni di pellegrini. Ma quel che più dispiace Oltretevere, apprende l’ANSA da fonti informate, è proprio il fatto che un evento pensato dal Papa esclusivamente in termini di «rinnovamento spirituale» e che vuole marcare profondamente l’impostazione del pontificato sotto il segno della misericordia e dell’accoglienza possa anche lontanamente trasformarsi in un’occasione di scontro politico su questioni come quelle dei soldi, delle opere ritenute necessarie, persino degli appalti. Del resto, fin dal primo giorno dopo l’annuncio di papa Francesco, il ‘registà del prossimo giubileo, mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione, aveva chiarito all’ANSA che al Vaticano «non interessa il business ma esprimere segni concreti di misericordia». Allo stato attuale, inoltre, in Vaticano ripetono che il programma a cui si è cominciato a lavorare è in una primissima fase di stesura. Si attende infatti il 12 aprile, quando verrà letta la bolla papale di indizione, per avere un quadro definitivo su come si svolgerà il Giubileo. Sarà in quel momento che gli eventi connessi cominceranno ad essere definiti e organizzati nel dettaglio e la collaborazione Italia-Vaticano partirà a tutti gli effetti in sede di commissioni bilaterali. Oggi il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha avuto un primo colloquio con mons. Fisichella in vista di un primo incontro. Oltretevere si è quindi pronti ala collaborazione. Resta il fatto che non è stata per nulla gradita la rissa scoppiata subito dopo l’annuncio papale che sembrava voler paventare il Giubileo come l’ennesima, costosa emergenza. Una interpretazione che non corrisponde affatto allo spirito di povertà e sobrietà del pontificato di Francesco.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login