Truffe, cooperativa fantasma per l'edilizia agevolata: 5 arresti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Truffe, cooperativa fantasma per l’edilizia agevolata: 5 arresti

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di un imprenditore accusato, insieme ad altre quattro persone, di truffa aggravata e riciclaggio. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Roma e svolte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza, hanno preso avvio dalle numerose querele presentate da circa 100 soggetti truffati. Gli indagati, infatti, proponevano alle vittime l’ingresso in cooperative da costituire, con relativo pagamento delle quote di iscrizione, per la realizzazione di case, per le quali in realtà non era mai stato presentato presso il Comune di Roma alcun piano di costruzione. Le Fiamme Gialle hanno accertato come i potenziali acquirenti degli immobili «fantasma», attratti dai prezzi estremamente vantaggiosi e dalla pubblicazione su quotidiani o siti internet delle offerte di acquisto mediante l’apparente costituzione di cooperative, che avrebbero dovuto realizzare gli immobili di edilizia agevolata in diverse zone di Roma, avessero sottoscritto i moduli di adesione versando le relative quote di iscrizione. I contatti avvenivano direttamente con l’impresa costruttrice, «Cad Costruzioni» e «Nuova Cad», entrambe rappresentante da tale Antonio Castelli, destinatario dell’odierna misura cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma, ovvero per il tramite dell’agenzia immobiliare «House for you»(già Italia Casa Network). Gli aspiranti acquirenti pagavano quindi la somma di 500 euro quale quota di iscrizione alla cooperativa, nonché il compenso per l’intermediazione immobiliare, di importo variabile. Pagamenti che venivano effettuati all’impresa costruttrice ovvero all’agenzia immobiliare. L’organizzazione era sapientemente completata dalla figura di un architetto, che aveva il compito di asseverare la genuinità delle operazioni di progettazione e costruzione degli immobili, fino a concordare con i futuri acquirenti le modifiche sulle planimetrie degli immobili prenotati. Gli accertamenti bancari hanno permesso, inoltre, di appurare, oltre all’effettiva riscossione delle somme, in tutto ben 223.000 euro circa, anche il trasferimento delle provviste verso conti correnti esteri intestati ad una cittadina rumena, all’epoca dei fatti convivente di Castelli.

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