Fosse Ardeatine, 'Tante facce della memoria' debutta al Teatro India nel giorno dell'attentato di via Rasella | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Fosse Ardeatine, ‘Tante facce della memoria’ debutta al Teatro India nel giorno dell’attentato di via Rasella

«Il 23 marzo, giorno dell’attentato di via Rasella, debutta al Teatro India di Roma in prima nazionale, grazie al contributo della Regione Lazio, nell’ambito delle iniziative promosse dal Progetto ABC Arte Bellezza Cultura, ‘Tante Facce nella Memorià per la regia di Francesca Comencini. Lo spettacolo mette in scena le voci di sei donne toccate in prima persona dalla terribile esperienza dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. La drammaturgia, curata da Mia Benedetta e Francesca Comencini, nasce dall’ascolto delle registrazioni delle testimonianze raccolte dal professor Alessandro Portelli nel corso della sua pluriennale ricerca. Un modo per ricordare quanto le donne hanno fatto per Roma e per l’Italia in tempi così difficili e non così remoti. Lo spettacolo è interpretato da un cast di attrici che sinergicamente si sono trovate ad abbracciare l’idea e l’ideale: Mia Benedetta, Bianca Nappi, Carlotta Natoli, Lunetta Savino, Simonetta Solder, Chiara Tomarelli. Le luci sono di Gianni Staropoli e i costumi di Paola Comencini. Il 24 marzo, in occasione dell’anniversario della strage delle Fosse Ardeatine, si terrà alle ore 20.30 – presso la Casa della Memoria e della Storia – una replica straordinaria dello spettacolo. Il 25 marzo, alle ore 20.30, lo spettacolo andrà in scena al MAXXI». Così in una nota la Regione Lazio. «Uno straordinario spettacolo che sarà anche l’occasione preziosa per un momento di riflessione – spiega il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Attraverso i racconti rivivremo l’esperienza terribile dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Con le testimonianze dirette ricorderemo e rivivremo uno dei momenti più cupi della nostra storia nazionale attraverso lo sguardo, la sensibilità e la voce narrante di sei donne che hanno purtroppo vissuto sulla propria pelle quel dramma collettivo».

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