Farmacap, i lavoratori: "Gioiello regalato alla speculazione" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Farmacap, i lavoratori: “Gioiello regalato alla speculazione”

– «Le ultime dichiarazioni del Sindaco Marino dopo l’approvazione della delibera 11, in cui afferma di aver raggiunto un risultato storico, ci trovano d’accordo, passerà alla storia non per aver dimostrato di essere un ‘primo cittadinò virtuoso ma per aver ‘svendutò la città agli interessi degli speculatori e per essere probabilmente uno dei peggiori sindaci che Roma abbia mai avuto. Tutto questo nel pieno dello scandalo ‘mafia-capitalè in cui è più che evidente l’intreccio criminale tra esponenti della pubblica amministrazione e capitali di provenienza illecita». Così in una nota i lavoratori Farmacap Bene Comune. «Marino ritiene un risultato storico quello di non aver rispettato il referendum del 2011 in merito alla difesa dei servizi pubblici locali, alienare le quote residue di AceaAto 2, liquidare Adir e trasformare in Spa, l’azienda speciale Farmacap! – si legge nel comunicato – L’affermazione del sindaco che il Comune non debba distribuire farmaci ci sembra solo un ordine ricevuto dai futuri acquirenti (azionisti o prestanome) pronti a mangiarsi un’ azienda che è stata volutamente malgestita da Dirigenti nominati dalla Giunta Alemanno (che hanno permesso che passassero in ‘cavallerià 15 milioni di euro di crediti che erano dovuti da Regione e Comune) e che sono stati benevolmente tollerati da quest’amministrazione. Con Farmacap privatizzata, si regala alla speculazione un’ azienda che per anni è stata un gioiello per Roma, capace di fare utili e reinvestirli in servizi sociali. Un azienda speciale che gestisce un servizio sociale per gli anziani fragili, un asilo nido e 44 farmacie dislocate nelle periferie della città ( Casalotti, Palmarola, Laurentino 38, Borghesiana, Colle Prenestino, Tor Sapienza, Torraccio di Torrenova, Tor bella monaca, Cecchina, Castel Giubileo ecc…), laddove il privato non garantirà più presenza, a danno dei cittadini. Lo diciamo fin d’ora anche al futuro ‘commissario liquidatorè: difenderemo i nostri posti di lavoro con tutti i mezzi a nostra disposizione e non permetteremo la distruzione di un grande patrimonio professionale. I Sindaci passano, NOI eviteremo che rimangano macerie!».

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