iFestivaldiRoma, 22 associazioni denunciano la situazione del settore cultura | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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iFestivaldiRoma, 22 associazioni denunciano la situazione del settore cultura

Sono ventidue le manifestazioni, molte ormai storiche, della capitale che aderiscono all’Associazione iFestivaldiRoma, tutte preoccupate perchè anche quest’anno il bando pubblicato dal Comune sui «Festival di particolare interesse per la città di Roma» non ha alcuna copertura finanziaria. Entro il 31 marzo il Consiglio comunale dovrà approvare il bilancio di previsione 2015 e ancora non si sa quanto sarà destinato alla cultura. È quanto hanno sottolineato oggi in una riunione pubblica al Teatro dei Servi, ribadendo il ruolo fondamentale della cultura e dello spettacolo per lo sviluppo del paese e il valore sociale per la città e la sua vivibilità. Quando a Abbado dissero che la Germania, essendo ricca, poteva destinare molti soldi alla cultura, il grande direttore rispose che la verità era il contrario: la Germania era molto ricca perchè aveva sempre destinato soldi alla cultura, come ha ricordato qualcuno oggi dei rappresentanti delle manifestazioni che vanno da I concerti nel parco al Roma jazz festival, dalle Vie dei Festival al Fontanone Estate e istituzioni come la Iuc, Roma Sinfonietta, Nuova Consonanza, solo per citarne alcune. Il bando comunale sui Festival, che tra l’altro riconosce solo quelli con almeno otto anni di vita, cioè tutti nati prima della giunta Alemanno, mette in difficoltà i concorrenti per la particolarità delle richieste di partecipazione e per una tempistica inadeguata a una seria programmazione, come è stato ricordato oggi. Per gli organizzatori dell’incontro odierno, presenti tra l’altro Stefano Marafante per l’Agis Lazio e Alberto Giustini per l’Arci, a questo quadro di assenza per la città di un vero piano culturale di investimenti programmati, di progetti di sviluppo e anche di calcolo dei ricavi, si aggiunge che alcune istituzioni pubbliche, come il Parco della Musica, più che far da volano al lavoro delle associazioni sul territorio, sono diventate concorrenti, e che le tasse comunali e statali spesso si rimangiano quasi tutto l’eventuale contributo pubblico. Le proposte avanzate sono quelle di bandi triennali, che permettano di programma seriamente; tempi burocratici e adempimenti più rapidi e semplici; messa a sistema di tutta la promozione e comunicazione relativa a tutte le attività culturali della città; collaborazione tra le Istituzioni Pubbliche per progetti Europei al fine di recuperare risorse aggiuntive e dare alla cultura romana un respiro internazionale.

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