Fori Imperiali, dopo il Tempio della pace in piedi del colonne del Foro Traiano, la promessa di Marino | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Fori Imperiali, dopo il Tempio della pace in piedi del colonne del Foro Traiano, la promessa di Marino

– Non solo gli scavi in via Alessandrina e la ricostruzione delle colonne del Tempio della Pace: quest’anno saranno «rimesse in piedi» anche le colonne del Foro di Traiano. Ad annunciare il nuovo intervento sui Fori Imperiali, che ‘pezzo dopo pezzò si vogliono sempre più portare alla luce, è il sindaco Ignazio Marino. «Un ricco filantropo arriverà nelle prossime settimane a Roma e donerà solo per questa operazione quasi mezzo milione di euro – spiega il primo cittadino -. In questo modo potremo osservare nel foro di Traiano delle colonne che sono state viste in piedi l’ultima volta nel 350 d.C». A circa otto mesi dall’inizio dell’Anno Santo, intanto il Campidoglio è a lavoro su diversi fronti e con diversi assessorati. E anche in questo caso sotto i riflettori c’è l’archeologia: «All’interno del piano strategico per il Giubileo vogliamo realizzare cinque percorsi archeologici nelle periferie – dice Marino in occasione della manifestazione ‘Storia e Memoria delle vie Tiburtina e Collatinà -. Nelle aree non centrali della nostra Capitale ci sono dei beni archeologi che se fossero localizzati in un altro Paese del mondo sarebbero trattati con enorme rispetto e orgoglio. Qui, addirittura, negli ultimi decenni sono stati abbandonati. È evidente che c’è anche una questione di risorse economiche – ammette il sindaco -, ma noi dobbiamo, con il controllo del pubblico, valorizzare gli investimenti privati». Intanto un obiettivo è stato raggiunto: «abbiamo potuto inserire nel bilancio 2015 6,3 milioni di euro per realizzare il parco naturalistico archeologico della Serenissima – annuncia Marino -, sono risorse da tempo attese per la compensazione della Tav». Gli itinerari che il vicesindaco di Roma Luigi Nieri e l’assessore alla Cultura e al Turismo Giovanna Marinelli stanno pianificando non attraversano solo i luoghi dell’archeologia, ma anche i paesaggi più lontani dal centro cittadino, le ville storiche, le opere architettoniche, la street art e i musei. Domani intanto sarà inaugurato il museo di Casal dè Pazzi, «per scoprire la Roma di 200 mila anni fa». Lo spazio si va ad aggiungere agli altri spazi mussali gratuiti della Capitale, conserva una porzione dell’alveo di un antico fiume e contiene numerosi reperti geologici, paleontologici ed archeologici, attraverso i quali è possibile immaginare un paesaggio preistorico scomparso.

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