Omicidio Fanella, difesa Ceniti: "Coinvolto in cosa più grande" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Omicidio Fanella, difesa Ceniti: “Coinvolto in cosa più grande”

«Ceniti si trovava in quell’ appartamento perchè doveva partecipare ad una rapina ed invece si è trovato coinvolto in una cosa più grande di lui». È quanto affermato dall’avvocato Luigi Conti nel corso della prima udienza del processo a carico di Giovanni Battista Ceniti, accusato dell’omicidio e il tentato sequestro a scopo di estorsione di Silvio Fanella, il borker legato all’imprenditore Gennaro Mokbel, ucciso il 3 luglio dell’anno scorso in un appartamento alla Camilluccia. Il giovane, attualmente detenuto nel carcere di Parma, è accusato in concorso con Egidio Giuliani e Giuseppe La Rosa che hanno scelto di essere giudicato con il rito abbreviato davanti al gup. «Ceniti – ha spiegato in aula il pm Giuseppe Cascini nel ricostruire per sommi capi la dinamica dell’agguato in casa – venne gravemente ferito mentre si trovava in salotto mentre Fanella fu assassinato in bagno». Ceniti e gli altri due, presentatisi a casa Fanella con la divisa della Finanza, avevano portato tutto il necessario per immobilizzare, imbavagliare e sequestrare il broker dal quale avrebbero voluto farsi dire dove erano stati nascosti soldi e diamanti di provenienza illecita. La reazione di Fanella portò ad uno scambio a colpi d’arma da fuoco in cui Fanella venne colpito al petto e Ceniti con un colpo al gluteo. Nella prossima udienza è previsto l’affidamento da parte della corte d’assise di un incarico a un perito per la trascrizione di alcune intercettazioni telefoniche e ambientali.

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