Roma 2024, Malagò: "Anticorruzione nel comitato, noi spartiacque per il paese" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma 2024, Malagò: “Anticorruzione nel comitato, noi spartiacque per il paese”

«Se dovesse andare bene, noi il signor ‘Anac’ non lo facciamo montare in corso d’opera. Nell’ eventuale comitato organizzatore sarà partner». Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando della candidatura olimpica di Roma 2024 al convegno ‘Promuovere l’integrità degli appalti pubblici per la realizzazione di grandi infrastrutture e grandi eventi, promosso dall’Autorità Anticorruzione, a Palazzo Chigi a Roma. «Il presidente dell’Anticorruzione Cantone ha tracciato poche regole molto chiare e precise – ha aggiunto il capo dello sport italiano. Mi sento molto coperto da queste regole ab initio che fino ad ora non hanno mai condizionato un grande evento. Il fatto che oggi il toro sia preso per le corna dall’inizio è un elemento di tutela, garanzia e trasparenza nei confronti di tutti quelli che ci hanno dato fiducia». Malagò quindi ha parlato delle avversarie di Roma. «Serve una cultura sportiva: la gente è convinta che se ti candidi devi vincere e se perdi sei incapace -ha concluso -. Ad oggi ci sono Boston e Amburgo ma qualche altra città europea molto pesante entrerà, poi anche qualche altra città araba e c’è un Paese emergente come l’Azerbaigian che ha fatto impianti molto in linea con il bid della candidatura olimpica e può essere che sull’onda del successo dei giochi olimpici europei si candidi». «Sono pieno di ottimismo ed entusiasmo. Noi siamo un caso spartiacque per il Paese. Dobbiamo dimostrare che c’è un’altra Italia e un altro modo di pensare»: così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando della candidatura olimpica di Roma 2024 al convegno ‘Promuovere l’integrità degli appalti pubblici per la realizzazione di grandi infrastrutture e grandi eventi. La vigilanza degli appalti pubblici di Expo Milano 2015’, promosso dall’Autorità Anticorruzione, in corso a Palazzo Chigi a Roma. «Non si può accettare che i giovani non siano messi in condizione di dimostrare che c’è un’Italia diversa. I problemi sono sempre stati dati dagli interlocutori – ha aggiunto -. Al centro degli scandali non ci sono mai stati i rappresentanti del mondo dello sport. I mondiali di nuoto del 2009 e quelli di calcio del ’90 sono ricordati come due grandi eventi in negativo. Ma le due federazioni internazionali li hanno definiti come i due mondiali migliori della storia. È difficile replicare quel tipo di successo sportivo». Malagò ha sottolineato come «in questo Paese si confonde chi deve occupare del mondiale e chi deve realizzare le opera. L’unica cosa che deve fare l’uomo di sport è di andare a controllare che quello che ciò che è scritto nel dossier viene realizzato, perchè ci ha messo la faccia».

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