Santa Cecilia, Pappano porta in scena Beethoven per la nuova stagione

Per la stagione 2015-2016 dei concerti dell’Accademia di Santa Cecilia sarà Beethoven l’impegno principale di Sir Antonio Pappano, che eseguirà tutte le sinfonia in quattro concerti d’apertura ad ottobre, mentre ha in programma l’anno successivo il ‘Fideliò in forma di concerto «con un cast stellare» e annuncia, seduto accanto al nuovo sovrintendente Michele dall’Ongaro in occasione della presentazione del programma, di aver rinnovato il proprio contratto come direttore principale dell’Orchestra, che scadeva nel 2017, per altri due anni, sino al 2019. Una stagione sinfonica ricca, dal 3 ottobre 2015 al 27 giugno 2016, e una da camera con 21 serate e protagonisti i grandi pianisti, aperte il 21 ottobre da Nicolay Luganski e chiuse il 6 maggio da Europa Galante con un programma di tutto Boccherini, cui si aggiunge un cartellone speciale per il Giubileo straordinario per l’Anno Santo della Misericordia, con un programma di musica sacra che va dalla ‘Creazionè di Haydn alla ‘Messa da Requiem’ di Verdi, da Mozart a Schomberg, più vari appuntamenti della JuniOrchestra e il Coro delle Voci Bianche. Un Beethoven, quello della stagione pricipale e di quella da camera, declinato assieme ai contemporanei suoi e soprattutto nostri in un proficuo dialogo di approfondimento reciproco, come ha sottolineato il Sovrintendente e spiegato Luca Francesconi, che vedrà Pappano dirigere, assieme alla Nona, un suo nuovo pezzo appositamente commissionatogli dall’Accademia su testi di Nelson Mandela, «rivelando in questo modo – ha detto – i vari aspetti dell’umana sofferenza, ma anche una visione positiva e di impegno per l’eguaglianza e la libertà, che è nelle parole del leader sudafricano come nell’Inno alla gioia». Con l’Ottava e la Sesta invece è stato chiesto a Giovanni Sollima un brano che sarà ispirato ai ‘Quaderni di conversazionè di Beethoven, mentre con la Prima e la Terza la novità sarà di Fabio Nieder, che parla di «Un’orchestra fatta a pezzi, di altre relazioni, altri spettri sonori: non accettare di ripetere l’esistente, ma rivelare il nascosto, obbligarlo a uscire alla luce del suono». Dall’Ongaro precisa che non si tratta di avere troppo o troppo poca musica contemporanea, ma di legarla a delle idee a un progetto e spiega che la Stagione nasce all’insegna di Musica come bene comune, sapendo che i tempi sono cambiati e bisogna ragionare in termini nuovi, di impegno sociale (che sarà anche impegno anche sul piano energetico e ecologico). «La musica, l’arte dobbiamo renderla accessibile, una cosa vicina a tutti, un bene primario del quale nessuno dovrebbe vivere senza», coma ha aggiunto Lidia Ravera, assessore alla cultura della Regione Lazio, che ha fatto un elogio delle qualità di pappano e poi dell’impegno per l’educazione musicale della Regione e dell’Accademia «in un paese ove questa è troppo carente e casuale». Così dal 23 luglio al 3 agosto si terranno campus estivi della JuniOrchestra in quattro provincie laziali. In programma nella stagione anche tutte le Sinfonia di Schumann, concerti monografici dedicati a Brahms come Lully o Ennio Morricone che lui stesso sul podio, grandi musiche da film, da ‘Fantasià a Alexander Nievskij, l«Oedipus Rex’ di Stravinsky diretto da Sakami Oramo con Roberto Herlitzka voce narrante, sino a una nuova opera in forma di concerto, ‘Così fan tuttè di Mozart diretta da Semyon Bychkov. Pappano, nell’occasione, ha ribadito come ‘Aidà, proposta quest’anno e opera in via di registrazione su disco, »sia stato lo scambio più memorabile della mia carriera per la partecipazione e generosità dell’Orchestra e del pubblico«, ha ricordato le passate e le nuove tournee estere, e ha precisato come il programma 2015-2016, con molto Haydn e Mozart, serva a purificarsi della tanta musica romantica della stagione che sta finendo».