Crac da 300milioni, l'immobiliarista Coppola: "La mia vita è distrutta" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Crac da 300milioni, l’immobiliarista Coppola: “La mia vita è distrutta”

«Questa vicenda mi ha distrutto, non vivo più». È quanto sostenuto oggi in Aula da Danilo Coppola nella veste di imputato nel processo per la un crac da 300 milioni di euro di una dozzina di società del suo gruppo imprenditoriale. Rispondendo alle domande del pm Paolo Ielo, l’immobiliarista ha spiegato di «non aver mai saputo nulla di contabilità e fiscalità. Tutte le operazioni che mi vengono contestate sono state curate dall’avvocato Alfonso Ciccaglione, commercialista nonchè mio stretto collaboratore al quale avevo delegato queste incombenze perchè io faccio l’imprenditore». Coppola ha aggiunto che nel periodo tra il 2003 e il 2004 «ho fatto centinaia di operazioni immobiliari e quelle che oggi mi vengono contestate rappresentano un centimetro rispetto alla mia attività imprenditoriale. Ciccaglione, a cui davo centomila euro al mese come stipendio, ha fatto un pò lo scaricabarile ma io mi sono accorto solo dopo che per queste società oggetto di bancarotta non aveva fatto neppure le dichiarazioni dei redditi. Io gli dissi che la questione del pagamento delle tasse andava affrontata una volta per tutte magari trovando il modo di pagare a rate e il più tardi possibile». E ancora: «tutte le società del gruppo si finanziavano tra di loro, obiettivo era far crescere il patrimonio della holding e il nostro motto era uno per tutti e tutti per uno. Una volta persino Gianni Agnelli mi disse che pagava gli stipendi dei dipendenti Alpitour con i soldi della Fiat». All’epoca il gruppo di Coppola era «proprietaria di immobili prestigiosi come il Lingotto di Torino e alberghi in varie città. Quando venni arrestato (marzo 2007), l’Agenzia delle Entrate non mi aveva contestato nulla. Le società furono dichiarate fallite successivamente e quando sono tornato in libertà la prima cosa che ho fatto è saldare il debito con l’erario pari a 160 milioni di euro quando le tasse non pagate ammontavano invece a 30-40 milioni. E pagai svendendo il mio patrimonio immobiliare. I miei guai sono cominciati quando ho acquistato partecipazioni immobiliari (tipo Rcs, Bnl, Mediobanca). Devo aver toccato poteri forti perchè a quel punto sono salito agli onori della cronaca e sono stato attaccato da giornali e riviste».(

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