Vigili assenti, 11 medici indagati per le assenze nella notte di Capodanno. Gli agenti rischiano l'accusa per truffa | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Vigili assenti, 11 medici indagati per le assenze di Capodanno. Gli agenti rischiano l’accusa per truffa

Approfondimenti di un’indagine partita dalla denuncia del comandante Raffaele Clemente, che aveva consegnato al procuratore una relazione in cui segnalava una serie di anomalie, tra le quali anche certificati sanitarie compilati in località di villeggiatura in giro per l'Italia

Undici indagati. Aumento il numero dei camici bianchi finiti nell’inchiesta sui vigili assente la notte di Capodanno. Dopo ore di interrogatorio, l’ammissione: la firma sul certificato arriva senza la visita di pazienti. Parole che li portano direttamente nel registro degli indagati. Come i 5colleghi che avevano “confessato” nelle scorse settimane, anche per loro l’accusa è di falso in certificazione medica. Ma le posizioni vagliate dai carabinieri sarebbero centinaia. Per gli agenti, invece, l’accusa potrebbe essere di truffa.
Sotto osservazione anche i tabulati telefonici, servirà però anche altra documentazione per inchiodare chi non ha ancora ammesso di non avere visitato il paziente. Approfondimenti di un’indagine partita dalla denuncia del comandante Raffaele Clemente, che aveva consegnato al procuratore una relazione in cui segnalava una serie di anomalie, tra le quali anche certificati sanitarie compilati in località di villeggiatura in giro per l’Italia. Dall’Abruzzo all’Umbria passando per le Marche e la Puglia. Ed è così che l’elenco di quelli che potrebbero salire sul banco degli indagati cresce: oltre ai dottori, infatti, ci sono anche 3 “pizzardoni” accusati di tentata interruzione di pubblico servizio. La colpa sarebbe quella di aver organizzato, attraverso i social network, la protesta e il conseguente ammutinamento dell’ultima notte dell’anno. Un’idea che, nei piani, avrebbe dovuto bloccare la rotazione “anticorruzione” voluta proprio dai vertici della municipale. Proprio per questo, alcune settimane fa, i pm hanno inviato una rogatoria negli Stati Uniti per capire se tra gli istigatori ci sono anche altri caschi bianchi.
Non manca il capitolo delle visite fiscali che, però, non è detto finisca nel fascicolo della procura perché potrebbe non essere penalmente rilevante. Certo è che l’ispezione negli uffici di via della Consolazione è partita dalla ministero della Funzione pubblica. La responsabilità: omessi controlli.

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