Nettuno, si dimettono i consiglieri. Santori: "Il sindaco Chiavetta vada a casa" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Nettuno, si dimettono i consiglieri. Santori: “Il sindaco Chiavetta vada a casa”

Non c’è pace per il Pd neanche in provincia di Roma. A Nettuno, litorale a sud della Capitale comune già sciolto 10 anni fa per infiltrazioni mafiose, ben 16 consiglieri su 24 si sono dimessi facendo cadere la giunta del sindaco Pd, il giovane Alessandro Chiavetta. Tra loro anche quattro esponenti del partito di Chiavetta che «ora verranno deferiti in Commissione Garanzia -ha detto Rocco Maugliani, segretario Pd della provincia di Roma -Il Partito non ha bisogno di loro». Le firme dei dimissionari sono state consegnate stamani al Segretario Comunale che ora invierà tutto alla Prefettura secondo le procedure vigenti. Tra i consiglieri che di fatto hanno sfiduciato Chiavetta anche 4 dissidenti Pd, Nicola Burrini, Pamela Polito, Matteo Selva, Lorena Migliaccio, che si sono aggiunti A consiglieri di Forza Italia, di Fratelli d’Italia e di Realtà Nuova. Durissima la reazione del segretario provinciale del Pd Maugliani. «La caduta dell’amministrazione di Nettuno per mano di 16 consiglieri che si sono dimessi è un fatto grave, soprattutto perchè tra di loro ci sono anche quattro esponenti del Partito democratico -scrive- Per martedì era già prevista l’assemblea del direttivo allargata al gruppo consiliare di Nettuno, ma evidentemente c’è chi ha preferito sottrarsi al confronto interno decidendo invece di passare dalla parte di chi 10 anni fa sosteneva un’amministrazione mandata a casa per infiltrazioni mafiose. Ho già provveduto a revocare a Nicola Burrini, tra i firmatari della sfiducia al sindaco Chiavetta, l’incarico assegnatogli all’interno della Segreteria provinciale». Esulta l’opposizione. Il capogruppo di Forza Italia alla Lazio regione Antonello Aurigemma «questo è il risultato di due anni di agonia e di mancata programmazione. Il centrosinistra sta dimostrando tutta la sua incapacità di amministrare, ne abbiamo l’esempio concreto a Roma e in Regione Lazio, ora però a Nettuno si aprono le prime falle». «Chiavetta a casa. Era ora! Le nostre prevedibili profezie sulla breve durata del mandato dell’ormai ex sindaco di Nettuno Chiavetta si sono avverate. All’ex primo cittadino dem sono bastati due anni per collezionare gaffe, vergognosi fallimenti e iniziative come gli scandali dei numeri civici, pagati oltre un milione e mezzo di euro, del teatro e della piscina comunale ancora in stato di degrado, della buca del parcheggio di Piazza Berlinguer, che ha devastato un intero quadrante della cittadina e gli esercizi commerciali limitrofi ormai allo stremo, nonché altre decisioni con danni erariali incalcolabili. Il tutto nel degrado più totale della città, a partire dal piazzale della stazione in gravissimo stato. Il nostro unico dubbio è come abbia fatto a rimanere così tanto in piedi». Lo dichiara, in una nota, il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori a seguito delle dimissioni di 16 consiglieri comunali di Nettuno.

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