Def, Marino ci crede: "Fiducia in Renzi e io sindaco fino al 2023". Ma Sel non ci sta, Peciola: "Umiliati enti locali" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Def, Marino ci crede: “Fiducia in Renzi e io sindaco fino al 2023”. Ma Sel non ci sta, Peciola: “Umiliati enti locali”

«Il promotore di questo incontro, che io fortemente condivido, è Dario Nardella con cui ho avuto un lungo colloquio. Nardella è molto preoccupato per le riduzioni di trasferimenti alle città metropolitane, venerdì scorso abbiamo avuto una conference call e in quella occasione abbiamo deciso, consultandoci ovviamente con Piero Fassino, di avere un incontro giovedì prossimo a cui parteciperanno tutti i sindaci delle città metropolitane per confrontarci con il governo». Lo ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino interpellato a margine del programma diMartedì su La7. «Le preoccupazioni certamente esistono ma credo il confronto sarà il momento di chiarimento rispetto alle esigenze che i sindaci sentono per i servizi da fornire ai cittadini e quelle che sono le esigenze della finanza pubblica della nostra nazione», ha aggiunto. «Renzi è venuto durante la mia campagna elettorale nonostante io in passato avessi sostenuto Bersani, il governo di Renzi mi ha aiutato moltissimo nel piano di rientro, per la prima volta Roma vede riconosciuti i costi di Capitale della Repubblica, perchè non dovrei fidarmi di un presidente del Consiglio che dice le stesse cose che io faccio». Così il sindaco di Roma Ignazio Marino ha risposto, ospite a diMartedì su La7, a chi gli ha chiesto se il premier Renzi non lo volesse come sindaco. Il primo cittadino ha quindi ribadito la volontà di fare un secondo mandato: «Io finirò nel 2023». «Siamo preoccupati per le conseguenze che avranno gli ulteriori tagli agli Enti locali confermati oggi nel Def. Continua l’umiliazione degli Enti locali da parte del Governo. Renzi deve dimostrare coraggio facendo il faccia a faccia con i cittadini a cui si andranno a tagliare i servizi. Roma con l’approvazione del Bilancio 2015 ha già fatto la propria parte. Torniamo a ribadire che i 110 milioni di euro di extracosti riconosciuti a Roma in quanto Capitale sono pochi, anche rispetto alla sfida del Giubileo. Questi tagli rischiano di mettere in ginocchio la nostra città già provata dagli effetti della crisi e dalle nuove povertà». Lo dichiara in una nota Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio.

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