Diaz, Sabella: "Regia politica voleva il morto per demonizzare la piazza". Sel: "Faccia i nomi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Diaz, Sabella: “Regia politica voleva il morto per demonizzare la piazza”. Sel: “Faccia i nomi”

– «Mi sono fatto l’idea che dietro ci fosse una regia politica. Di preciso non lo so. È possibile che qualcuno a Genova volesse il morto, ma doveva essere un poliziotto, non un manifestante, per criminalizzare la piazza e metterla a tacere una volta per sempre». A sostenerlo, in una intervista al quotidiano La Repubblica, è l’assessore alla trasparenza del Campidoglio Alfonso Sabella, all’epoca del G8 di Genova capo dell’Ufficio Ispettorato del Dap, quindi responsabile anche del carcere di Bolzaneto, vicenda per cui fu indagato, poi la sua posizione fu stralciata dal processo ed infine archiviata. «La verità – sostiene – è che mi volevano incastrare. Per due motivi: aver rivelato il piano aberrante degli arresti preventivi; per il fatto che fossi un magistrato e dunque perfettamente funzionale alla logica craxiana del ‘tutti colpevoli, nessun colpevolè. Non ero nel carcere di Bolzaneto quando i pestaggi si verificarono, ma a Forte San Giuliano, dove non è successo niente. Lo dimostrano i tabulati dei 4 telefoni cellulari che usavo quel giorno. Chiesi ai magistrati di Genova di controllare i miei spostamenti, perchè ogni sospetto fosse dissipato. Ma quando dopo 9 mesi furono finalmente acquisiti, il traffico relativo alla ‘cellà territoriale che io occupavo durante le violenze era sparito (cancellato su 4 cellulari!) e dunque era impossibile affermare dove mi trovassi». Secondo il magistrato a farlo potrebbero «essere stati i servizi segreti». – «Sono gravissime le affermazioni di Sabella su quella che è stata la gestione del G8 di Genova nel 2001. Comportamenti omertosi, che lasciano intendere una strategia del terrore da Stato di polizia. Sabella ha il dovere di parlare con chiarezza e in modo pubblico di quello che ha solo accennato: nomi, responsabilità e comandi.» Così in una nota Giancarlo Torricelli, Coordinatore Sel Lazio. «Noi chiediamo l’immediata riapertura delle indagini e presenteremo una interrogazione parlamentare affinchè sia fatta piena luce su quella pagina scura della nostra storia, quando, così si disse, lo Stato di diritto cesso di esistere», conclude Torricelli. – «Alla luce nuovi elementi, aprire indagini su responsabilità politiche, mandanti, catena di comando che hanno portato al massacro #Genova2001». Lo scrive su Twitter Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio.

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