La Regione rivendica il taglio del deficit sanitario ma scoppia il caso Fondi | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

La Regione rivendica il taglio del deficit sanitario ma scoppia il caso Fondi

«Il deficit storico degli ospedali romani quando il Lazio entrò nel piano di rientro ammontava a oltre un miliardo e 400 milioni di euro: se oggi è 630 milioni di euro significa che è più che dimezzato, e forse questo dato è utile divulgarlo per comprendere appieno le reali dinamiche positive della spesa sanitaria nel Lazio». Lo comunica in una nota la Regione Lazio. «Questi dati dimostrano come sia necessario portare avanti rapidamente le nostre scelte di attuazione degli atti aziendali e della riorganizzazione della rete territoriale, due iniziative che questa Giunta sta sostenendo e che sono entrambe contrastate da coloro che oggi strumentalizzano le parole del Ministro Lorenzin. In otto mesi la Regione Lazio ha stilato i programmi operativi, la rete ospedaliera, gli atti aziendali (che prevedono la riduzione di 684 unità operative complesse e il rafforzamento della rete territoriale), mai prima d’ora questo ente ha conosciuto una tale incisività nella programmazione. Il Lazio oggi spende ancora troppo per la spesa ospedaliera e troppo poco per quella territoriale, ma sta rapidamente invertendo la rotta, tanto che per la prima volta il disavanzo complessivo è sceso sotto il 5% del fondo sanitario regionale. Una bella vittoria che spinge la Regione a non fermare l’opera della ricostruzione di un nuovo modello di sanità», conclude al nota. – «Apprendo con stupore il tono della dichiarazione con cui la Regione Lazio e il presidente Zingaretti hanno voluto liquidare circa mille persone e i sindaci di Fondi, Campodimele, Sperlonga e Monte San Biagio, che sono venuti a manifestare per difendere i propri diritti». Così il sindaco di Fondi Salvatore De Meo, in una nota. «Se questo è il modo con cui Zingaretti ha voluto riparare a un evidente e macroscopico sgarbo istituzionale, è evidente che non ci è riuscito. Tra l’altro se la sua assenza oggi è legata ad una incapacità di gestire la sua agenda, farebbe bene a licenziare tutti i suoi collaboratori, visto che è dal 2 aprile che Zingaretti è a conoscenza, come dimostrano anche le difese d’ufficio dei suoi colleghi di partito, del sit in che abbiamo organizzato. È anacronistico il suo tentativo di gettare fumo negli occhi dei cittadini accollando ogni responsabilità al Decreto 80 e alla giunta che lo ha preceduto. Perchè in questo modo rivela la sua non conoscenza dei fatti. Il decreto 80 ci ha visti, sin dall’inizio, e anche all’interno del consiglio provinciale di Latina, prendere una posizione netta e chiara sulla riorganizzazione della sanità a firma della Polverini. E senza alcun timore di contestare e contrastare scelte deleterie. Zingaretti, anzichè continuare a giocare sulla pelle dei cittadini, farebbe bene a incontrare i sindaci e a farsi spiegare da loro, e non da qualche suo uomo di fiducia, quale è la realtà dei fatti. Venga a spiegare ai cittadini quale sarà il futuro dell’ospedale di Fondi e non deleghi questa responsabilità ad altri che – sottolinea – cercano di giustificarlo allontanando ancor di più le istituzioni dai cittadini. Siamo pronti a ritornare a manifestare in maniera ancora più determinata e forte se l’incontro di mercoledì non sarà risolutivo delle criticità della sanità provinciale e di quella del territorio di Fondi» conclude.

«Leggiamo la nota della Regione Lazio: come si dice in questi casi ‘la toppa è peggio del bucò». Così, in una nota, il capogruppo FI in Regione Lazio Antonello Aurigemma. «Innanzitutto – aggiunge – non possiamo non ribadire la gravissima mancanza di rispetto, non tanto nei confronti degli amministratori ai quali oggi inizialmente era stata negata anche la possibilità di accedere agli uffici della Regione, ma soprattutto verso migliaia di cittadini che questa mattina si sono recati di fronte agli uffici di via Colombo per manifestare tutta la loro contrarietà a una scelta scriteriata. Infatti Zingaretti con le sue decisioni incomprensibili sta portando la sanità al collasso. Appare alquanto imbarazzante che Zingaretti tenti goffamente di giustificare il mancato incontro di questa mattina parlando di equivoco. Se il governatore non è in grado di organizzare nemmeno gli appuntamenti che ha in agenda, visto che l’incontro odierno era stato annunciato con una lettera del 3 aprile scorso, figuriamoci se può essere capace di risolvere le tematiche spinose della sanità». Riguardo a Fondi Aurigemma annota che «è assurdo che la Regione parli di potenziamento quando tutte le misure messe in campo non rispondono alle esigenze dei cittadini. Zingaretti sta riuscendo anche a indebolire una eccellenza come il reparto di ostetricia. Ci auguriamo – conclude – che mercoledì il presidente si renda conto della situazione reale, e non quella da lui immaginata, magari recandosi direttamente sul posto, come abbiamo fatto noi in più occasioni».

«Il mancato incontro fra la delegazione dei sindaci del sud pontino e il presidente Zingaretti è stato dovuto esclusivamente a un equivoco sul confronto delle diverse agende e mercoledì ci sarà sicuramente l’occasione per affrontare questi temi». Così in una nota la Regione Lazio. «Rispetto alle dichiarazioni di queste ore sull’ospedale di Fondi – aggiunge la nota – si fa presente che il decreto n. 80 del 2010 (emesso sotto la precedente amministrazione di centrodestra) aveva di fatto decretato la chiusura della struttura, cui era stato addirittura tolto il codice Sio (Sistema Informativo Ospedaliero). Invece, grazie alla nuova programmazione dell’Amministrazione Zingaretti e agli atti aziendali approvati dalla Conferenza dei Sindaci, all’ospedale di Fondi è stata aumentata la dotazione dei posti letto in day-hospital e la stessa Asl di Latina ha indicato per questa struttura, sia nel piano strategico sia nell’atto aziendale, un ruolo ben preciso. L’ospedale infatti – prosegue la Regione – è stato inserito all’interno della rete dell’emergenza/urgenza, nella rete perinatale con i reparti di ostetricia, punto nascita, pediatria, neonatologia (che prima non era a disposizione) e rete ictus. La scorsa settimana, inoltre, la sanità pontina ha avuto, su richiesta della Asl di Latina, la deroga per l’assunzione di sette tra medici e operatori sanitari, un terzo di quelle finora concesse a livello regionale. La Giunta Zingaretti sta rilanciando la sanità laziale, esattamente il contrario di quanto aveva previsto il decreto commissariale n.80 avallato dal centrodestra, che con la scelta delle macroaree, aveva ridotto in maniera sensibile l’offerta sanitaria nella provincia pontina e in tutte le altre province del Lazio».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login