Fecondazione coppie fertili, la Consulta prende tempo e rinvia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Fecondazione coppie fertili, la Consulta prende tempo e rinvia

– Le due coppie il cui caso è alla base della nuova questione di legittimità costituzionale presentata alla Consulta sulla legge 40 e la fecondazione assistita, per ora non si lasciano andare a commenti e aspettano. «Un’attesa fiduciosa», fanno sapere gli avvocati Filomena Gallo e Gianni Baldini, che per conto dell’Associazione Luca Coscioni hanno rappresentato le loro istanze di fronte alla Corte, con la richiesta di abbattere uno degli ultimi limiti della legge 40 rimasti in piedi: quello che nega alle coppie fertili con malattie genetiche l’accesso alla fecondazione, impedendo anche – retaggio tutto italiano – la diagnosi pre-impianto. La Corte Costituzionale, infatti, ha deciso di prendere tempo. Ieri la questione è stata affrontata in udienza: il giudice Rosario Morelli, relatore, ha illustrato il caso. Gli avvocati Gallo e Baldini hanno esposto la propria posizione. Lo Stato non si è espresso, perchè l’Avvocatura – ed è un segnale – ha deciso di non costituirsi a difesa del dettato attuale della norma. La Corte si è poi chiusa in camera di consiglio nel pomeriggio, ma non ha votato e la decisione è slittata. Oggi, quando era convocata un’ulteriore camera di consiglio per discutere altre cause, non sono stati fatti altri passaggi verso una decisione ed è filtrato che la questione è aggiornata «ad una prossima camera di consiglio». La prima occasione utile è a partire dal 27 aprile, perchè la settimana entrante è «bianca», cioè la Corte non si riunisce. Oggi, tra l’altro, alcuni giudici erano a Milano per i funerali delle vittime della strage in Tribunale. E domani è in calendario un convegno. Per ora, quindi, la discussione è ferma. Ma ferma dove? In realtà, da quanto emerge, la maggioranza del collegio sarebbe favorevole a far cadere il divieto: i contrari sarebbero 4 su 13 – posto che queste ricostruzioni sono sempre per approssimazione e la Corte è un organo collegiale. La scelta di prendere tempo, inoltre, non incide necessariamente sul giudizio finale. Ma i rumors dicono anche che la riunione di ieri è stata attraversata da tensioni, anche piuttosto forti. Le troppe pressioni che, inevitabilmente si scaricano sulla Corte quando è chiamata a esprimersi su questioni così delicate, hanno pesato e indotto a una pausa. Resta l’attesa di quelle due coppie e delle centinaia che indirettamente rappresentano: coppie alle prese con storie dolorose, segnate da gravidanze ad alto rischio, aborti spesso non voluti, paura di un figlio gravemente malato, che attendono e hanno diritto a una risposta.

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