25 aprile, dopo la defezione degli ebrei a rischio il corteo a Roma | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

25 aprile, dopo la defezione degli ebrei a rischio il corteo

Proprio nel giorno in cui la segreteria nazionale dell’Anpi presenta il programma delle manifestazioni per le celebrazioni del 70/mo anniversario della Liberazione, a Roma la situazione si fa sempre più delicata con il tradizionale corteo che rischia di saltare. Nei giorni scorsi, infatti, la Brigata Ebraica e l’Associazione Nazionale degli ex deportati hanno annunciato la volontà di disertare la storica manifestazione per le strade del centro della Capitale per evitare le tensioni del 2014 con i filo-palestinesi. Una decisione che ha portato l’Anpi nazionale a rivolgersi direttamente al Campidoglio, chiedendo di assumere la regia delle celebrazioni ufficiali. Detto fatto. Niente corteo, ma solo una manifestazione all’ombra del Marco Aurelio. Una novità che non è piaciuta al presidente dell’Anpi romano, Ernesto Nassi, il quale ha poi presentato le sue dimissioni, successivamente respinte dai delegati. La crisi, però, non sembra affatto rientrata e si attendono nei prossimi giorni risvolti per un corteo divenuto negli anni un vero e proprio simbolo, oltre che tradizione, della Liberazione a Roma. E proprio qualche giorno fa, attraverso un articolo sul proprio sito, «Fronte Palestina» ha attaccato l’Anpi nazionale definendolo «una colonia sionista». La segreteria romana ha replicato oggi dicendosi «offesa e sorpresa poichè offendendo la dirigenza dell’Anpi nazionale offende tutti noi, tutta l’Anpi e la memoria delle partigiane e dei partigiani che hanno combattuto e dato la vita per la libertà di tutti». «Ricordiamo agli autori del testo – si legge in una nota -, che l’Anpi è una sola, ed è una associazione libera e non soggetta a dikat politici di nessun tipo, nè interni nè esterni, non è ‘eterodirettà, non ‘sputà sulla memoria di partigiani e antifascisti, non è fatta di ‘pastafrolla e prona rispetto all’occupazione stranierà, poichè l’occupazione l’abbiamo sconfitta 70 anni fa assieme ad una moltitudine di forze, ideali e pensieri, uniti contro un unico nemico». Un’unità che in questi giorni però ha barcollato, finendo per aprire una sorta di crisi interna. «L’Anpi – conclude il comunicato – è la casa di tutti gli antifascisti e non demanda a nessun altro il compito di preservare e tramandare la memoria dei partigiani e della Resistenza, compito che porta avanti tutti i giorni in tutto il paese, non solo il 25 aprile. E per questo va rispettata».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login